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-Liverpool Vs Tottenham

-Chelsea Vs Arsenal

Non sono le partite della Premiership odierne , ma le finali dell’edizione 2018/2019 rispettivamente di Uefa Champions League e di Uefa Europa League.

Un caso? Non più’ a mio avviso, programmazione lungimirante? Nemmeno direi , nonostante il percorso del Tottenham parte da lontano con una costante crescita anno dopo anno, sotto la guida di Pochettino.

La differenza principale, la fanno i soldi e le tv, con l “appeal” dell formazioni inglesi (ma anche spagnole e tedesche) in costante ascesa.

Sono passati oramai decenni, da quando l’affermazione “la Serie A è il campionato più’ bello e difficile del mondo” sovente rimbalzava sulla bocca di tutti i calciofili : personalmente ho cominciato a condividerla dalla stagione 1984/85 con l’avvento in Italia di tutti i più’ forti calciatori del mondo Maradona, Rummenigge , Zico , Socrates ai quali si aggiungevano Platini e Falcao arrivati qualche anno prima.

Per circa 20 anni, le squadre italiane hanno dominato il calcio mondiale, facendo incetta di Coppe dei Campioni, Coppe Uefa, Coppe delle Coppe, Supercoppe Europpe e Coppe Intercontinentali , titoli dovuti in gran parte alla bravura dei dirigenti e alla cura ed attenzione dei settori giovanili, alla passione delle famiglie di imprenditori coinvolti nei progetti sportivi.

Nel mondo moderno, che personalmente non amo molto, il calcio professionistico sta progressivamente perdendo la sua connaturazione di sport , di identificazione , di aggregazione a favore di una trasformazione in “prodotto” , quindi vendibile, quanto più’ appetibile, al miglior offerente!

In Inghilterra, ma anche in Spagna e a seguire in Germania , sono stati bravi a cogliere più’ velocemente questi cambiamenti, creando le strutture necessarie a commercializzare in modo più’ adeguato il “prodotto calcio”:come? Con la costruzione di stadi , capienti , comodi, sicuri , estremamente funzionali , che invogliassero gli spettatori a riempirli , e con tutto ciò che avviene poi di conseguenze la creazione di un brand e di una rete di merchandising che porta introiti inimmaginabili in precedenza.

Soldi che generano soldi , copertura globale degli eventi, investitori stranieri miliardari che fiutano le nuove possibilità economiche , che derivano nell’investire nel “prodotto calcio”: i migliori giocatori al mondo acquistati, squadre che prima costruivi solo al Fantacalcio ora tutti insieme nella realtà, con le Tv pronte a pagare milioni per assicurarsi e ad assicurare ai propri spettatori uno spettacolo del genere, pagando i diritti degli incontri a peso d’oro , rendendo ancora più’ ricchi i club , costituendo quindi un divario verso le atre società sempre piu’ netto e largo.

In Italia, da poco si sta iniziando a correre ai ripari, la Juventus è stata la prima con stadio di proprietà , che ne ha aumentato gli introiti, seguendo appunto il metodo inglese , non a caso ha festeggiato quest’anno l’ottavo (8) scudetto consecutivo , un record davvero impressionante ed è riuscita a portare in Italia il secondo miglior calciatore del mondo in attività (il primo, amo avviso ovviamente è Messi) Cristiano Ronaldo.

L’auspicio, è che questo esempio, venga seguito velocemente dagli altri club di casa nostra , per colmare un gap, che al momento è difficilmente recuperabile.

Di padre in figlio

Ben trovati , cari lettori, tutti noi amanti, appassionati , cultori ,più’ o meno conoscitori di questo meraviglioso ed affascinante sport, abbiamo avuto i nostri “idoli” o “miti”, spesso celeberrimi e celebri campioni da tutti osannati per le capacità tecniche ed i risultati raggiunti, o per la innata personalità capaci di tirare fuori di noi le più’ intense emozioni al di la dei risultati raggiunti.

Io, assolutamente non faccio difetto, da 37 anni seguo il calcio con passione assidua ,spirito critico, tifo, analizzandone aspetti anche secondari e che ai meno attenti spesso sfuggono, di conseguenza anche io ho un buon numero di “idoli o miti” , calciatori che per me hanno rappresentato tanto, per le emozioni che sono riusciti a far scaturire in me , indipendentemente dalla casacca indossata , dall’essere avversario o meno.

Uno di questi, in questo periodo ,sta riscuotendo nuova popolarità ,non tanto per chi , come me,ne ricorda le gesta sui rettangoli verdi , le doti fisiche, la grande personalità capace di fare reparto da solo , trascinare con il suo carisma tutta la squadra , essere un punto di riferimento dei propri tifosi ed incutere molto timore in  quelli avversari   ma,  per essere il papa’ di…     

Sto parlando di Igor Zaniolo .

Solo ieri, sabato 18 gennaio 2019, Nicolo’ Zaniolo  classe 1999, al 15′ del primo tempo della gara Roma-Torino , in occasione della sua undicesima partita disputata in serie A, ottava da titolare ha messo a segno la sua seconda rete stagionale. Due reti meravigliose, da campione assoluto quale Nicolo’ senza dubbio è , seguo questo ragazzo dai tempi in cui giocava nel settore giovanile della Fiorentina, incuriosito più’ che altro , nel cercare di vedere se il grande Igor, avesse trasmesso al figlio il DNA del calciatore vero. Si vedeva, nitidamente , che il giovane Zaniolo avesse una tecnica cristallina ed una classe innata, diverso dal papa’ che faceva dell’agonismo e della prestanza atletica il suo punto di forza oltre , ovviamente ad una grande tecnica.

Rimasi, enormemente sorpreso, come tutti immagino, quando nell’estate del 2016 la Fiorentina lo escluse dalla rosa del campionato Primavera, Nicolo’ che aveva fatto , quasi tutte le giovanili con la squadra viola, distinguendosi come grande protagonista per tanti anni. Io ricordo delle eccellenti prestazioni nella categoria allievi dove giocava con un altro figlio d’arte come Riccardo Sottil , ed altri giocatori molto forti come Michele Cerofolini . Fiorentina che proprio in quegli anni aveva lanciato un campione come Federico Bernardeschi così simile per caratteristiche a Zaniolo, davvero inspiegabile.

Dopo pochi giorni, capii che sarebbe stata una svolta decisiva e assolutamente positiva per la sua carriera, infatti arrivo’ di li a poco la firma , con il primo contratto da professionista con l’Entella di Chiavari , società serissima con un grande e lungimirante presidente quale Antonio Gozzi ,e due fra i meno reclamizzati, ma ,a mio avviso, i più acuti e attenti manager del calcio italiano quali Matteo Superbi e Matteo Matteazzi , per altro grandi scopritori di talenti . Inoltre l’allenatore della squadra primavera, nella quale Nicolo’ venne inserito era Giampaolo Castorina, grande tecnico, molto preparato ed attento nella crescita dei giovani.

La situazione ideale , quindi per lavorare con calma e serietà , per riprendere il proprio cammino, e superare la cocente delusione della fine dell’avventura fiorentina. In questo periodo, il giovane Zaniolo, cambia anche fisicamente , in breve tempo , dal calciatore brevilineo che era, raggiunge 1,90 di statura , garantendo anche imponenza fisica in mezzo al campo oltre alla tecnica decisamente superiore alla media dei pari età; e sotto la sapiente guida di Castorina ,l’Entella si impone alla ribalta nazionale arrivando a qualificarsi per la seconda fase del campionato ed arrivando incredibilmente alla finale di Coppa Italia di categoria, giocata per ironia della sorta proprio contro la Roma, quindi contro il suo futuro, assaggiando in una sfortunata finale di ritorno, per la prima volta l’emozione di giocare allo stadio olimpico contro i giallorossi. In questa stagione , diventa inoltre punto fermo della nazionale di categoria, e a partire dal girone di ritorno cominciano le convocazioni in prima squadra , la prima in assoluto a Cittadella , la seconda ad Avellino.

Nel finale di stagione , con Castorina subentrato alla guida della prima squadra , Nicolo’ esordisce in Serie B, esordendo tra i professionisti a soli 17 anni, saranno complessivamente 7 le partite disputate in serie B, fra le quali subentrando nella ripresa quella in trasferta nel derby ligure a La Spezia ,la sua città contro la squadra che aveva lanciato nel calcio che conta il papa’ Igor.

Nella stagione successiva, dopo una annata cosi importante , piovono le richieste per il suo acquisto alla società di Chiavari , è l’Internazionale ad accaparrarsi Nicolo’ per una cifra importante che con i bonus sarebbe potuta arrivare a 3,5 mln di euro. Dopo la prima fase di ritiro con la prima squadra a Riscone di Brunico , viene aggregato alla compagine primavera di Vecchi, della quale diventa velocemente leader e con la quale arriva la scudetto, giocando da assoluto protagonista, purtroppo , pero’ , l’allenatore della prima squadra Spalletti poco incline ad inserire giovani in prima squadra , preferendo giocatori , già “pronti”, lo convoca una sola volta fra i “grandi” , portandolo in panchina nella trasferta contro l’Atalanta a Bergamo , e non si oppone affatto quando la scorsa estate viene inserito, come parziale contropartita economica ( con una valutazione di 4,5 mln di euro) , nella trattativa che conduce all’Inter il tanto amato Nainggolan .

Il resto è storia nota , con l ‘esordio in Champion’s League a Madrid contro il Real prima ancora di esordire in campionato, la convocazione di Roberto Mancini in Nazionale maggiore, anche se non è ancora arrivato l’esordio, e la prepotente ascesa nelle gerarchie della Roma , dove ora è titolare inamovibile nel centrocampo giallorosso , sta velocemente a suon di grandi prestazioni diventando beniamino del passionale tifo romanista e presto sarà sicuramente un punto fermo della Nazionale, con il suo valore che sta crescendo in maniera esponenziale,non male per chi non ha ancora compiuto 20 anni!!

Uno dei punti di forza di Nicolò’ , oltre alle già sottolineate ,innate qualità tecniche , alla grande passione, alla cultura del lavoro alla abnegazione e ai sacrifici sostenuti in passato ed attualmente , è senza dubbio la tranquillità che gli viene trasmessa in ambito familiare; unitissimi i genitori Igor e la moglie Francesca cui è legatissimo unitamente alla sorellina , gli sono sempre accanto nelle sue scelte, consigliandolo ,ma senza forzature , conferendogli la serenità e la tranquillità necessaria per affrontare al meglio gli impegni che lo attendono.

Papà Igor , è stato sicuramente, il modello l’esempio da seguire per Nicolò , che ne ha calcato le orme, cominciando a frequentare i settori giovanili delle squadre dove il papa’ giocava; a Nicolo’ manca forse solo un pizzico della personalità di Igor , per essere un calciatore completo, ma ha solo 19 anni c’è da giurare che riuscirà ad acquisirla.

Proprio questa la caratteristica , principale di Igor, la grandissima personalità , che in età giovanile è stata anche irruenza, capace di essere leader riconosciuto nelle squadre dove giocava e di trascinare i suoi compagni ,ma anche più in generale i tifosi e la città che rappresentavano verso il raggiungimento degli obiettivi.

Igor era un lottatore, generoso che dava tutto in campo, quindi molto amato dai tifosi e ripettato dagli avversari , oltre ad essere un grandissimo attaccante , forte fisicamente e dotato di grande tecnica ;resta ,tuttora,per me un mistero , il motivo per cui non abbia mia giocato in serie A, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria e giovanissimo ad un passo, anche lui, dall’inter, disputando poi molti campionati in serie B segando molti Gol.

Ricordo un anno probabilmente nel 2006 , assistevo ad un Carrarese- Cisco Roma, Igor giocava nella Cisco Roma insieme a Paolo Di Canio, partita tiratissima , ad altissima tensione dove Igor , visti soprattutto i suoi trascorsi nello Spezia , venne preso di mira ed apostrofato in maniera molto pesante , giusto per usare un eufemismo; ciò’ non gli impedì nella stagione successiva di passare proprio alla Carrarese e diventarne in pochissimo tempo leader assoluto della squadra e idolo dei tifosi.

Nicolo’ a 19 anni, ha già superato il papà , che può avere solo sognato calcisticamente , quello che il figlio ha già raggiunto e che adesso è il suo orgoglio ,ma chi si ricorda e ha avuto il piacere di vedere giocare Igor Zaniolo , si ricorda di un grandissimo calciatore che ha regalato emozioni , gioie , delusioni , sempre con la sensazione di aver ricevuto meno di quello che ha dato, ma con la consapevolezza di essere sempre stato molto amato dal pubblico dove ha giocato.

LA DINASTIA DEGLI ZANIOLO CONTINUA…

IN TRENO, PER CASO…..

Ben ritrovati cari amici, proprio ieri sera,venerdì 21 settembre 2018,  rientrando a casa in treno nel tratto tra Viareggio e Carrara, ho riconosciuto un uomo che nei miei ricordi di bambino negli anni ’80 era stato un idolo: calciatore in Serie A nella stagione 1983\84 dell’ US Avellino 1912 la mia squadra del cuore , una istituzione per me e la nostra famiglia , purtroppo caduta in disgrazia se ci rapportiamo alla cronaca recente .

Conoscevo di vista quell’uomo, ma mai avevo avuto la possibilità di avvicinarlo, e ieri sera in treno non ho perso l’occasione , presentandomi e chiacchierando cordialmente con lui  per circa 25 minuti fino alla stazione di Massa centro , la sua città , classe 1963: DANTE BERTONERI.

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Sono passati oltre 34 anni , dai tempi in cui giocava nell’Avellino sparita la folta chioma e i grossi baffi che lo contraddistinguevano e che lo facevano sembrare molto più grande e maturo a dispetto dei suoi 20 21 anni di età.

Dante da qualche mese è rientrato nella grande famiglia del Torino, la squadra nella quale arrivo’ da Massa ragazzino, e nella quale molto presto divenne uomo e calciatore professionista, adesso è osservatore per il settore giovanile, segue i ragazzi nella zona della Val di Nievole, ed ha un rapporto di collaborazione con il Monsummano dove il “Toro” ha aperto una Academy in cerca di nuovi talenti.

Dante Bertoneri arrivo’ al Toro giovanissimo , imponendosi subito nel settore giovanile divenendo campione d’Italia con la squadra allievi appena quindicenne, passando subito al campionato Primavera e facendo velocemente il salto in prima squadra esordendo in serie A ad appena 17 anni!

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Dopo tre grandi stagioni, da protagonista nel Torino, nell’estate del 1983 per mia somma gioia venne acquistato dal ‘ Avellino che si stava preparando per disputare la sua sesta stagione consecutiva in Serie A , avevo solo 8 anni, ma rimasi sbalordito di questo grande acquisto, al quale poi sarebbe seguito di li breve quello di Ramon Angel Diaz dal Napoli, a mio avviso il più grande centravanti straniero nella storia dei Lupi.

La prima domanda che ho fatto a Dante, era riguardo a come si era trovato ad Avellino, e sul come mai all’inizio della stagione successiva volle abbandonare a tutti i costi i biancoverdi, nonostante il grande campionato precedente e le proposte di ingaggio superiori all’anno prima e la volontà’ di puntare decisamente su di lui per il futuro( premetto che ho sempre frequentato l’ambiante di Avellino e dell’ US Avellino 1912 e seguito spesso la squadra sia allo stadio Partenio che in trasferta anche in quegli anni).

Dante mi ha risposto, che col senno di poi, avrebbe fatto scelte diverse, con la testa di oggi avrebbe continuato a giocare nell’Avellino in serie A invece di scegliere il Parma che nel 1985 sarebbe poi retrocesso in serie C, e mi ha detto che nella stagione 1983\84 si era trovato molto bene con la squadra e la società e che aveva dei ricordi molto belli e positivi dell’Irpinia , che viveva nella cittadina di Mercogliano dove il presidente del tempo il leggendario Commendator Antonio Sibilia possedeva vari appartamenti derivanti dalla sua attività di costruttore edile, e di essere stato trattato nel complesso molto bene. Parlando di ricordi del tempo, ha citato fra i compagni di cui si ricordava Alberto Bergossi , grande attaccante , rimasto nei cuori di tutti i tifosi biancoverdi ed oggi Agente di calciatori , per altro autore di due reti nella gara inaugurale di campionato nel settembre del 1983 Avellino-Milan 4-0  gara a cui ho avuto il privilegio di assistere in compagnia di mio padre in curva nord al tempi ancora interrata , gara nella quale Dante Bertoneri figurava in panchina con la maglia n. 15 ,e di Ramon Diaz , del quale mi ha mandato una foto di loro due insieme in tribuna allo stadio Partenio :una autentica chicca per la quale ringrazierò Dante sempre   e che qui sotto potete vedere.

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Ricordo ancora la prima volta che lo vidi giocare dal vivo 31 dicembre 1983 Avellino-Juventus , partita maledetta , stavamo per portare a casa un ottimo punto a Platini al 15′ dopo un minuto replico’ con un grandissimo gol Franco Colomba  , ma a pochissimi minuti dalla fine Domenico Penzo trovo’ un guizzo che si rivelo’ decisivo, ma quanto mai immeritato, ai fini del risultato finale.

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Di quella stagione ha bellissimi ricordi anche dei due allenatori che si avvicendarono sulla panchina : Fernando Veneranda a cui subentrò dalla sesta giornata Ottavio Bianchi, ed è rimasto sorpreso e dispiaciuto alla notizia della morte di Veneranda avvenuta nel 2007 a soli 66 anni di cui non era al corrente.

Terminata la stagione con la permanenza in Serie A , come detto, la dirigenza voleva puntare ancora su Dante che aveva giocato 22 partite su 30 e realizzato 2 gol entrambi alla Lazio uno all’andata ed uno al ritorno, invece in autunno, (all’epoca il mercato di riparazione si svolgeva per una settimana nel mese di ottobre) venne ceduto al Parma. Perche? quali erano le reali motivazioni? Per 34 anni anni , ho avuto sempre questo dubbio, e ieri è stata la domanda a cui tenevo di più e che quindi gli ho rivolto.

Dante Bertoneri , come già riportato, mi ha detto di aver vissuto una bellissima annata in terra irpina, di avere solo ricordi positivi, ma che nonostante sembrasse più’ grande di età, nel 1984 aveva solo 21 anni, sentiva moltissimo la mancanza da casa la lontananza dalla famiglia , al contrario di altri calciatori non era sposato, e a quell’età non si è abbastanza maturi per far prevalere la ragione sull’istinto , quindi cercò in tutti modi di essere ceduto per avvicinarsi a casa, passo’ infatti al Parma e di li al Perugia l’anno successivo e poi nelle categorie inferiori nella Massese in serie c2 e poi nelle categorie minori in Toscana, togliendosi comunque delle discrete soddisfazioni, ma non riuscendo più’ a rientrare nel grande calcio, dove aveva dimostrato di poter essere grande protagonista.

Una volta appese le scarpe con i tacchetti  al chiodo , mi ha detto di aver gareggiato a livello agonistico in gare podistiche , vincendo molti trofei, frutto di sacrifici e allenamenti costanti, che ne hanno comunque garantito un fisico asciutto e tonico anche a 55 anni.

Come detto, da qualche tempo è rientrato attivamente nel mondo del calcio  nell’orbita del Torino , quella che lui considera la sua casa calcistica, dicendomi di aver  intenzione di continuare per ora con lo scouting , ma fra qualche tempo gli piacerebbe anche diventare allenatore.

Nel frattempo, il treno è arrivato a Massa, ed è arrivato il momento dei saluti, e per me della consapevolezza di aver ricevuto un arricchimento umano e personale davvero importante.

Sono certo che Dante farà parlare ancora tanto di se in ambito calcistico, credo abbia ancora moltissimo da dare e che la sua esperienza possa essere messa a frutto da molti addetti ai lavori, ho conosciuto un uomo determinato ed incapace di arrendersi alle difficoltà che pure ha incontrato nella sua vita , con tanta voglia di dare e di fare , la strada intrapresa è quella giusta e lui sono certo sarà in grado di farsi trovare sempre pronto , preparato e all’altezza in perfetto stile Toro( e magari anche un po’ Lupo!).

Nuovo Albo Agenti di calciatori FIGC

In data 13 Luglio 2018 la FIGC ha pubblicato il nuovo albo nazionale degli Agenti di Calciatori , un registro ancora provvisorio , ma che accoglie le previsioni della legge di bilancio ( comma 373 all’articolo 1)  approvata il 23 dicembre 2017 . In attesa dell’elezione del nuovo presidente della FIGC e quindi dell’emanazione di una nuova normativa  , per la prima volta ieri nell’albo sono stati reinseriti gli Agenti di calciatori ( allora Agenti Fifa) che avevano tale titolo prima del  1 aprile 2015 , e che quindi si erano conquistati superando un difficilissimo esame di abilitazione,  quando venne cancellato l’albo e di fatto liberalizzata e aperto a (quasi) tutti l’accesso a questa attività , senza nessuno controllo e senza il superamento del famigerato  esame di ammissione.

Ovviamente , tra gli Agenti reinseriti nell’albo nazionale , dopo 3 anni 3 mese e 13 giorni di assenza ci sono anche io, e lo dico con un pizzico d’orgoglio, a mio modo di vedere è stato posto rimedio ad un torto subito a suo tempo, ed è altresì’ un riconoscimento per i sacrifici fatti e le difficoltà superate nel corso di tanti anni, per me e per gli altri iscritti prima dell’ormai noto 1.04.2018: un grande ringraziamento va in questo senso alla IAFA Italian Associaton of Football Agents , l’associazione, di cui anche io faccio parte, nata per far valere i diritti degli agenti iscritti all’albo in virtù’ del superamento dell’esame di idoneità , e per dare forza , vigore e dignità alla categoria.

Qui di seguito il link per poter visualizzare il registro ieri pubblicato: http://www.figc.it/other/RegistroAgenti/registro_agenti.pdf

TRAMONTO DELLA PRIMAVERA

Come molti di voi sanno , posso definirmi un tradizionalista, ma ,non per questo non sono aperto alle innovazioni, anzi, ne auspico l’ingresso con regole certe necessarie a far si che le novità introdotte portino “effettivamente” un beneficio.

Da diverso tempo, ad esempio,  ritengo sia necessaria una riduzione dell’organico delle squadre  in serie A e Serie B di due unità, portare la A a 18 squadre( o a 16 come nei leggendari anni 70-80 dove si sfidava veramente l’élite del calcio italiano) ,e la B a 20 come storicamente è stato, questo per vari motivi: aumentare la competitività dei tornei , diminuire il numero di partite , e quindi la congestione dei calendari, favorendo dei turni di riposo necessari per prevenire gli infortuni , gli affaticamenti e recuperare gli stessi infortunati, tutto a vantaggio dello spettacolo e degli spettatori.

La Video Assistenza aRbitrale , introdotta quest’anno in Serie A , che ha limitato notevolmente, seppur non del tutto, la possibilità di commettere errori o “sviste” da parte dei direttori di gara. In questo caso , devo aggiungere, che qualche limatura va comunque effettuata , in certi frangenti , una singola decisione viene tenuta in “sospeso” anche per alcuni minuti , spezzettando troppo il gioco, creando molta tensione emotiva tanto nei giocatori, quanto negli spettatori, che potrebbe trovare  sfogo negativamente.

Una innovazione  sostanziale arriverà’ nella prossima stagione, quindi nei fatti tra circa 2 mesi , con l’introduzione delle cosiddette SECONDE SQUADRE.

Seguendo l’esempio di campionati come ad esempio quello spagnolo e quello inglese , dalla prossima stagione anche in Italia vedremo l’inserimento della squadre B nella nostra terza serie , per arrivare poi a regime nella stagione successiva. Infatti dalla prossima stagione le “seconde squadre” subentreranno alla società che non riusciranno a completare l’iscrizione al campionato di Serie C, pratica ahimè , piuttosto diffusa, negli ultimi anni, contrassegnati dalla crisi economica, che anche sul calcio si è abbattuta con violenza.

Il Comunicato Ufficiale n. 42 del 11 maggio 2018  da parte della FIGC ,ha ufficialmente disposto l’introduzione dalla stagione 2018/2019 delle seconde squadre , con la possibilità di iscriversi al campionato di Serie C , dettandone le condizioni, queste le principali:

La Seconda squadra potrà al termine del Campionato Serie C essere promossa al Campionato di Serie B, ma non potrà mai partecipare al medesimo Campionato della prima squadra, né ad un Campionato superiore. Qualora al termine del Campionato di competenza, si verifichi un’ipotesi di compresenza della prima e della Seconda squadra nella medesima categoria, la Seconda squadra dovrà partecipare al campionato professionistico della categoria inferiore. In caso di retrocessione della Seconda squadra al Campionato di Serie D, la società di riferimento non potrà iscriversi al Campionato dilettantistico e potrà accedere con la Seconda squadra al Campionato di Serie C successivo, una volta che siano state soddisfatte le richieste delle nuove Seconde squadre. Le Seconde squadre delle società di Serie A non potranno partecipare alla Coppa Italia Serie A, mentre parteciperanno alla Coppa Italia Serie C.

Le Seconde squadre (per la stagione 2018/2019) potranno inserire nella distinta di gara 23 calciatori, di cui 19 calciatori nati dal 1 gennaio 1996. Almeno 16 calciatori inseriti nella distinta di gara dovranno essere stati tesserati in una società di calcio affiliata alla FIGC per almeno sette stagioni sportive. Nel rispetto dei limiti numerici e di età sopra individuati, saranno sempre consentiti i passaggi fra la prima e la Seconda squadra, con la precisazione che nell’ipotesi in cui un calciatore raggiungesse le 5 presenze nel campionato disputato dalla prima squadra, non potrà essere utilizzato nel campionato disputato dalla Seconda squadra.

Inoltre , sempre analizzando il comunicato ufficiale sopra citato , le squadre iscritte devono poter contare su un impianto di sportivo che ” che soddisfi tutti i requisiti infrastrutturali previsti dalle Licenze Nazionali per l’iscrizione al Campionato Serie C 2018/2019 e presentare nel suddetto termine tutta la relativa documentazione di supporto, alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi” .

Tirando le prime sommarie somme? Come sempre per tutte le innovazioni, sarà necessario aspettare  la loro reale attuazione per vedere che impatto avranno e se i reali presupposti pensati dalla FIGC per favorire il loro ingresso avranno verranno realizzati. Nell’ottica dei governanti, del nostro calcio, questo dovrebbe ridurre, almeno in parte il gap tecnico ( e quindi anche di risultati) con i campionati Inglese e Spagnolo( Luis Alberto trascinatore della Lazio ha giocato in passato nella seconda squadra del  Barcellona) che in questo momento sono nettamente avanti rispetto a noi , ma anche a livello di selezioni nazionali , basti rammentare la dolorosissima ed umiliante eliminazione dalla fase finale del Campionato del Mondo di calcio Russia 2018.

Personalmente, rimanendo sempre sul piano teorico, sono molti i dubbi che nutrono la mia curiosità, il primo che mi balza alla mente è la credibilità che certe partite possano assumere ,se una seconda squadra comunque non puo’ essere promossa in serie A , un team che si dovesse trovare (una volta raggiunta la Serie B) nelle posizioni di testa nelle ultime giornate di campionato come si comporterebbe  sapendo che comunque finisca la stagione rimarrebbe nella stessa categoria ?

In Italia, abbiamo impianti sportivi sufficienti per far giocare la seconde squadre nelle serie professionistiche , o ci saranno troppe sovrapposizioni negli stessi impianti con ulteriore congestione del calendario? Roma e Lazio dove farebbero giocare le loro seconde squadre , a Roma al momento l’olimpico( con lo Stadio Flaminio ridotto allo stato di abbandono) è l’unico impianto di rilievo dove poter disputare partite di calcio professionistiche , a meno che le seconde squadre non vengano dirottate in provincia , ma che senso avrebbe mi chiedo? Nella sola Londra fra le sole Premierleague  e Champioship ci sono una decina di formazioni ognuna con stadio di proprietà , in Italia siamo ancora lontani anni luce  da questa organizzazione ; cominciamo a innovarci e rinnovarci sotto questo profilo per rendere tutta la struttura calcio più’ moderna e fruibile per tutti.

Che fine farà la PRIMAVERA? Questo il mio interrogativo più grande, il campionato giovanile più importante riservato agli under 21 , dove i giocatori da “ragazzi” diventavano “uomini” e dovevano fare il balzo verso le prime squadre , chi nelle serie minori a farsi le cosiddette “ossa” , per poi magari tornare ed essere pronti per la casa madre , o cominciare una carriera da professionista nelle serie minori, o anche accontentarsi di essere leader in categorie dilettantistiche e pensare a cosa fare da subito della loro vita oltre alla passione per il pallone, mentre i più bravi subito ad alimentare le rose delle prime squadre dove erano cresciuti ,spesso facendo le fortune delle società più piccole , che si garantivano il futuro attraverso la loro valorizzazione e successiva vendita . Che impatto avranno queste seconde squadre con il settore giovanile , dal prossimo anno le rose delle seconde squadre , come visto dovranno prevalentemente annoverare calciatori nati dal 1996 in poi , per lo più i giovani che potranno fare la spola in ogni momento con la prima squadra ,almeno fino alla quinta presenza nella formazione superiore che in quel caso deve poi trattenere il calciatore nel proprio organico per il resto della stagione. In questo contesto che spazio e ruolo  potrà avere la Primavera ? Siamo , forse , destinati ad essere testimoni del suo tramonto?

Nel piccolo delle mie perplessità, il mio augurio che si possa trovare in maniera autonoma, e in tempi rapidi il giusto equilibrio per il sistema, al fine di eliminare tutte le lacune e storture che inevitabilmente si creeranno e che la bontà di questi cambiamenti , siano , come auspicato, totalmente confermati.

 

BENTORNATO AGENTE FIFA

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30.11.2017                               40.55                                   2960                           373                      1

Sto dando i numeri?  Vi sto suggerendo una giocata al lotto? In effetti, sono numeri che potrebbero anche tranquillamente essere giocati, ma sono soprattutto date e numeri del tutto imprevisti e inaspettati, seppur auspicati, da me e da (pochi) altri da quel nefasto 01.04.2015 i cui effetti negativi e la frustrazione del tempo , la delusione provata da me e dai quei (pochi) altri , ho raccontato nell’articolo del 28.03.2015  “Agente FIFA addio” .

Il 30.11.2017 nell’ambito della discussione alla legge di bilancio 2018 , in uno degli  ultimi atti del parlamento, prima che venisse sciolto in attesa delle nuove elezioni,   è stato accolto l’emendamento no. 40.55 al DDL  2960 sulla disciplina dell’Agente sportivo.

Il  comma 373 dell’articolo n. 1  della legge approvato il 23 dicembre ed in vigore dal 1 gennaio 2018 recita così:

373. E’ istituito presso il CONI, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, il Registro nazionale degli agenti sportivi, al quale deve essere iscritto, dietro pagamento di un’imposta di bollo annuale di 250 euro, il soggetto che, in forza di un incarico redatto in forma scritta, mette in relazione due o piu’ soggetti operanti nell’ambito di una disciplina sportiva riconosciuta dal CONI ai fini della conclusione di un contratto di prestazione sportiva di natura professionistica, del trasferimento di tale prestazione o del tesseramento presso una federazione sportiva professionistica. Puo’ iscriversi al suddetto registro il cittadino italiano o di altro Stato membro dell’Unione europea, nel pieno godimento dei diritti civili, che non abbia riportato condanne per delitti non colposi nell’ultimo quinquennio, in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado o equipollente, che abbia superato una prova abilitativa diretta ad accertarne l’idoneita’. E’ fatta salva la validita’ dei pregressi titoli abilitativi rilasciati prima del 31 marzo 2015(come il mio!). Agli sportivi professionisti e alle societa’ affiliate a una federazione sportiva professionistica e’ vietato avvalersi di soggetti non iscritti al Registro pena la nullita’ dei contratti, fatte salve le competenze professionali riconosciute per legge. Con uno o piu’ decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il CONI, sono definiti le modalita’ di svolgimento delle prove abilitative, la composizione e le funzioni delle commissioni giudicatrici, le modalita’ di tenuta e gli obblighi di aggiornamento del Registro, nonche’ i parametri per la determinazione dei compensi. Il CONI, con regolamento da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, disciplina i casi di incompatibilita’, fissando il consequenziale regime sanzionatorio sportivo.

Giustizia è stata fatta , è veramente il caso di dirlo, è inutile qui stare di nuovo a rimarcare , i sacrifici fatti , i mesi di studio e la notevole difficoltà per superare l’esame di abilitazione , l’altissima percentuale di bocciati, sarei ripetitivo rispetto all’articolo scritto tre anni orsono e da tutti consultabile, quello che mi preme per sottolineare  è che e’ stata ridata dignità ad una professione che comporta una serie di conoscenze specifiche in ambito soprattutto giuridico, verso la quale non tutti sono ,evidentemente, portati, da qui la scrematura dell’esame : non è sufficiente essere esperti ed appassionati di calcio, tutti lo siamo in Italia.

Con questa normativa che dovrà essere attuata entro il 1 marzo , si tornerà’ a parlare di professionalità nell’ambito delle intermediazioni sportive e tornerà’ ad essere valorizzato il concetto del MERITO, per accedere ad una professione oggettivamente molto affascinante, per buona pace dei tantissimi  che in questi 3 anni si erano illusi di poter essere protagonisti in questo mondo senza sforzi, senza fatica e senza merito.

Nota: nel testo si parla di agenti ” sportivi” e di registro tenuto presso il C.O.N.I. , quindi è probabile che l’attività’ potrà’ essere estesa ad atleti e a società di altre discipline sportive, lo sapremo quando verranno emanate le norme attuative (come ricordato in precedenza entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Belfast 15 Gennaio 1958 Irlanda del nord-Italia 2-1 , questo match sanci’ l’eliminazione della nostra rappresentativa nazionale dalla fase finale del campionato del mondo di calcio che si sarebbe disputato dall’8 al 28 giugno  in Svezia , già’ in Svezia un popolo ed una nazione ricorrente ,impossibile a quel tempo pensare che 59 anni 9 mesi e 28 giorni dopo ,per mano di quella nazionale scandinava , dobbiamo nuovamente rinunciare a partecipare alla fase finale della competizione che per la prima volta si svolge in Russia.

14 edizioni dove abbiamo conseguito 2 vittorie finali nel 1982 e nel 2006 (le altre due vittorie risalgono alle edizioni del 1934 e 1938) , due secondi posti nel 1970 e nel 1994, un terzo posto nel 1990 ed un quarto posto nel 1978.

13 Novembre 2017 abbiamo senz’altro toccato il punto più basso della recente storia nazionale , sicuramente il più’ basso della mia vita.

L’ italia fuori dai mondiali è un fallimento sul piano sportivo ,che però ha riflessi su molti aspetti sociali di costume , inutile negare il grande effetto aggregante delle partite della Nazionale soprattutto in una competizione sentita come i mondiali dove anche chi , di norma,  è poco appassionato e non segue che sporadicamente le vicende di questo sport, non aspettava altro che questo per organizzarsi nel migliore dei modi per seguire le partite con parenti ed amici  ; c’è un orgoglio e sentimento nazionale che molto spesso si identifica e si esplica con il raggiungimento di  importanti risultati sportivi che è stato gravemente ferito e per il quale servirà molto tempo per tornare ai livelli di una volta.

Trascorsi alcuni giorni , dalla gara che ha decretato l’eliminazione, il sentimento dell’ira , comunque sempre presente, comincia a lasciare spazio al rammarico , e di rammarico appunto c’è ne è veramente tanto.

Il rammarico nel non vedere un campione assoluto e capitano della nzionale Gigi Buffon giocare il suo sesto mondiale in carriera  , sarebbe stato il primatista assoluto in questa speciale classifica ( è comunque al primo posto a pari merito con altri calciatori), un altro motivo di orgoglio di cui non potremo fregiarci.

il rammarico più’ grosso, è stato ,a mio avviso, quello di affidare la conduzione tecnica , ad un allenatore con un curriculum mediocre, che poi mediocre ha anche dimostrato di essere per i risultati ottenuti, per la confusione tattica creata, e per gli incedibili errori tecnici commessi nei play off contro la Svezia ,che sono risultati poi decisivi, nonostante l’età ( Giampiero Ventura è nato nel 1948), ha dimostrato scarsa attitudine a leggere le partite e a trovare anche in corso d’opera i giusti correttivi .

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Un allenatore evidentemente sopravvalutato , che i fatti hanno dimostrato essere la scelta sbagliata , per rilevare il posto che apparteneva ad Antonio Conte, con una carriera spesa tra serie A ( 9 stagioni con 2 esoneri 1 subentro) , serie B ( 10 stagioni 3 esoneri 1 subentro) serie C1 (6 stagioni 2 esoneri 1 subentro) e serie C2 ( 2 stagioni) a cui va aggiunto il recente esonero con la FIGC, tenuto conto che ha preferito mantenere l’ingaggio fino a fine contratto circa 850.000 euro residui , invece di farsi da parte volontariamente dopo la vergognosa debacle contro la Svezia!

Anno Zero , dicevo, adesso proprio da zero si dovrà ripartire, ci sarà da rifondare :con un nuovo allenatore ,un nuovo progetto, un nuovo nucleo di giocatori ,ma anche politiche diverse che ci diano la possibilità di vivere con meno traumi , i necessari cambi generazionali. Guardando le rose delle nostre squadre partecipanti al campionato primavera, che un tempo erano la vera e propria fucina, dei futuri campioni , nonché per le società più’ piccole linfa vitale per finanziare con regolarità le stagioni successive, troviamo in maggioranza calciatori provenienti da federazioni straniere, senz’altro futuri campioni, scelti in tenera età dove l’ottimo lavoro di scouting  da i propri frutti, ma cosi facendo , si limita lo sviluppo , la crescita e la formazione dei nostri giovani, che spesso tagliati fuori da logiche di mercato, poco chiare e poco comprensibili, si trovano già’ giovanissimi ,pur di giocare, costretti ad andare in campionati dilettantistici , perdendo cosi’ l ‘occasione di mettersi in luce con la squadra primavera, rinunciando ad un importante trampolino di lancio verso il calcio professionistico.

In conseguenza di ciò’ anche le rose delle squadre della nostra Serie A risultano, piene di giocatori stranieri, poche garanzie, oramai merce rara, vengono concesse agli italiani: le rose che possono avere al massimo 25 giocatori devono avere un certo numero di giocatori formati dal proprio settore giovanile ed altri da un settore giovanile italiano , ma non devono essere per forza di cose giocatori italiani, inoltre vengono considerati italiani, i calciatori stranieri, ma che hanno poi acquisito anche il passaporto italiano, magari per matrimonio o perché avevano un antenato di origine italiana.

Ritengo fondamentale , all’uopo, proporre dei nuovi regolamenti, che favoriscano la formazione la crescita dei calciatori italiani e limitino l’ingaggio di calciatori stranieri soprattutto extra-comunitari , alimentando il serbatoio dove attingere nuove forze per il futuro e stimolando la concorrenza e quindi la competitività degli stessi atleti.

Il mio auspicio, è che adesso si possa davvero voltare pagina, dando via ad un nuovo corso, lavorando in prospettiva futura , facendo si che l’umiliazione subita e patita, serva per non trovarsi mai più’ in una situazione del genere, che il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, cui poche colpe si possono ,per  altro , imputare, possa scegliere un allenatore di alto profilo internazionale all’altezza ,quindi, della situazione ( potessi scgeliere io affiderei il ruolo di Commissario Tecnico a Carlo Ancelotti con contratto a lunga scadenza almeno quadriennale : un tecnico vincente tanto inItalia, quanto nei maggiori campionati europei e già’ in passato vice allenatore della Nazionale ) , per cominciare a programmare senza tentennamenti il futuro e il rilancio della Nazionale ma più’ in generale di tutto il calcio italiano.

 

 

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Lo scorso week end alcuni incontri validi per la seconda giornata del campionato di calcio di Serie A si sono chiusi al centesimo minuto o al novantottesimo. No , non è stato modificato il tempo di durata degli incontri per renderli più spettacolari, ne sono frutto di una incredibile catena di infortuni per la preparazione ancora approssimativa di inizio stagione, è solo uno degli effetti della cosiddetta VAR , la nuova frontiera del calcio moderno di cui evidentemente si sentiva la necessità , come  da tempo avviene in altri sport come pallacanestro ,pallavolo, tennis e pallanuoto come sottolineato anche dall’icona del calcio italiano, nonché mondiale Gigi Buffon.

Video Assistant Referee, è questo il nome ufficiale di questa nuova tecnologia di ausilio agli arbitri nella conduzione della gara( per altro già utilizzata in alcuni campionati come ad esempio nella Major Soccer League USA) che può’ essere utilizzata in 4 casi specifici:

  • per stabilire la regolarità di un goal;
  • per decidere se espellere un giocatore;
  • per decidere se assegnare un calcio di rigore;
  • per correggere l’ammonizione o l’espulsione di un giocatore sbagliato.

All’interno dello stadio le società hanno provveduto ad allestire una Video Operation Room ove sono presenti i tecnici e due arbitri effettivi , solo questi ultimi possono comunicare con l’arbitro in campo: possono farlo di proprio iniziativa o su iniziativa dell’arbitro di campo. A bordo campo al centro fra le due panchine viene allestita la Referee Review Area ,la zona di revisione arbitrale con un monitor posizionato a disposizione dell’arbitro per verificare le situazioni per cui è stato richiesto l’intervento della tecnologia, e per il quale l’arbitro può prendersi tutto il tempo che vuole prima di far riprendere il gioco.  Una curiosità , in caso di problemi tecnici(guasti, mancanza di elettricità ecc.), la VAR non entrerebbe in gioco e l’arbitro procederebbe con una conduzione di tipo “tradizionale”.

L’introduzione della VAR , nella logica, è ridurre al minimo l’errore degli arbitri, ed evitare al massimo polemiche e torti arbitrali, da questo punto di vista potremmo dire esperimento riuscito? Forse si, nella prima giornata di campionato abbiamo visto la compostezza dei giocatori della Juventus accettare loro malgrado , la decisione del calcio di rigore subito tramite VAR che l’arbitro di campo non aveva visto, sono ,del resto, decisioni quelle prese con il supporto dettagliato dell’assistenza video anche difficili da contestare.

La domanda che pero’ io mi pongo è: sarà questa la nuova essenza del calcio? E’ questa la nuova frontiera del calcio moderno, cui dovremo adeguarci? Incontri interrotti di sovente per esaminare al microscopio gli episodi dubbi, decisioni molto lente per ridurre al massimo il margine di errore, ritmi spezzati ,recuperi che aumentano a dismisura.

Mi auguro che la IFAB (International Football Associaton Board) abbia pensato anche a questi interrogativi quando nel giugno del 2016 ha approvato l’utilizzo del VAR, o forse ha pensato ad un uso più’ circoscritto più’ limitato a pochi episodi dubbi, non credendo che in cosi poco tempo potesse prendere quasi il sopravvento , rispetto alle decisioni di chi va in campo , che in questo momento mi sembra spaesato non ancora integrato con questi nuovi metodi, anche perché quella che in buona fede era la insindacabilità arbitrale viene di fatto meno.

Sono dell’idea di ricercare il giusto equilibrio, e di imparare dagli errori e dalle storture del sistema appena introdotto per correggere il tiro, da un lato ben venga un ausilio per il sistema arbitrale per cercare di limitare al massimo gli errori e quindi ridurre al minimo ipotesi di sospetto e di complotto, da un altro dobbiamo mettere sul piatto della bilancia quello che è lo sport Calcio , fatto di contrasti, contatti fisici, agonismo , adrenalina : le lunghe interruzioni, i maxi recuperi ,i numerosi calci di rigore in più fischiati stanno andando a snaturare l’essenza propria di questo sport. All’uopo mi ricollego alle parole del capitano della nostra Nazionale di Calcio Gigi Buffon, che ha parlato di similitudini del calcio con la  pallanuoto con l’introduzione della VAR , dove in ogni gara vediamo molti tiri di rigore per falli a centro vasca :il rischio che si arrivi a questo c’è , in area di rigore nelle partite più accese sono numerosi i contrasti, non per questo per ognuno di essi deve essere fischiato un calcio di rigore.

Siamo solo all’inizio della stagione , ma la VAR , che doveva eliminarle, alimenta numerose polemiche e fa parlare di se , il mio auspicio è che da questa tecnologia possa essere preso il meglio per eliminare effettivamente le iniquità , ma che non venga mai eliminata quella che da sempre è stata la prima norma del regolamento del giuoco del calcio , pur non essendo mai stata codificata , la regola del BUON SENSO.

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La morale del calciomercato è morale?

Come sapete, sono nato nel 1975, ho quindi 42 anni, seguo il calcio dal 1982 dal settembre 1982 : si non seguii con particolare interesse i mondiali che ci videro trionfare per la terza volta, di cui ho nitidi ricordi solamente dei festeggiamenti per le piazze e le via di Marina di Carrara, dove vivevo al tempo.

Gli anni ’80 , quelli a cui sono più’ legato: campionato italiano d’élite a sole 16 squadre le più’ forti del panorama nazionale , due stranieri per squadra, grandi campioni e beniamini( bandiere ) dei sostenitori che si identificavano in loro. Grandi colpi allora miliardari ,di un calciomercato molto più intenso che si esauriva nella prima metà di luglio e poi si pensava al precampionato, la Coppa Italia con il girone a 5 squadre e a metà settembre l’inizio del campionato, allora si,  più bello del  mondo.

Nel corso degli anni, il calcio si è enormemente evoluto, vuoi per le innovazioni sul piano tattico: dalla fine degli anni ’80 con l’avvento in serie A di Arrigo Sacchi, vuoi negli anni ’90 con l’introduzione delle Pay tv, e quindi con la possibilità di godere dello spettacolo calcio comodamente seduti sulla poltrona di casa.

Sono stati immessi nel sistema una pioggia di milioni  (prima miliardi), aumentando le differenze ” sociali” fra i club di maggior richiamo, rispetto a quelli cd minori, togliendo , di fatto, la possibilità a tante sane e belle realtà, di competere costantemente per i vertici; al cosiddetto “calcio moderno”  non sono affatto affezionato,( sarò anche antico, ma ho sempre nostalgia degli anni ’80 e sono certo che chi li ha vissuti, ricordandoli prova le stesse emozioni) cio’ nonostante ne rimango grande fruitore amando questo sport, che quantomeno riesce ancora ad emozionarmi a farmi soffrire(molto) e talvolta gioire.

Questo lungo preambolo, per dire , che oramai è terminato il tempo dell’indignazione davanti a transazioni economiche  incredibili per la compravendite delle prestazioni sportive di un atleta e per il relativo ingaggio, siamo arrivati a cifre incredibili e folli, ma che oramai vengono accettate perché il sistema ti porta a farlo. Parliamo degli ingaggi delle prime divisioni delle leghe ( Serie A, Liga, Bundesliga, Ligue 1, Premier League Inglese, Russia ,Chinese Super League e poche altre leghe), la cosa non riguardo le serie inferiori, salvo casi isolati.

In questo contesto i 222 mln di euro di clausola risolutiva per il trasferimento di Neymar dal Barcellona, al meno titolato ma più’ ricco PSG, non gridano più di tanto allo scandalo,  certo rapportata alla realtà in cui le persone normali devono vivere, possono venirci in mente 222.000.000 di cose che si potrebbero fare con una cifra del genere , come cercare di dare un avvenire a tanti giovani come Neymar ( a cui stato proposto un ingaggio netto di 30 mln di euro l’anno per cinque anni di contratto), che pur ne avrebbero le doti ma che invece ristagnano in situazioni di incertezza.

Il su-elencato è l’acquisto Top , fino a questo momento della storia del calcio, ma vediamo che soprattutto in Inghilterra avvengono compravendite di calciatori di valore medio o comunque di grande prospettiva a cifre elevatissime, 60-70 -80 milioni di euro con grande disinvoltura, tutto effetto della rilevanza in questi paese del prodotto calcio dove i network offrono cifre iperboliche per assicurarsi i diritti poi  stadi di proprietà , intelligente marketing e merchandising fanno il resto.

Fenomeno sociale o no, questa mancanza di moralità nelle transazioni calcistiche , oramai sembra del tutto superata e accettata in nome dello spettacolo e del profitto: i tifosi sono sempre più numerosi e sempre più coinvolti nella vita delle società , le quali hanno ricavi che nei mitici anni’80 erano assolutamente impensabili ( potevi contare sugli abbonamenti e gli incassi delle partite) , ed infine i calciatori idolatrati come vere e proprie star e con ingaggi stratosferici.

 

Figli d’arte e Fratelli senza arte

Ben ritrovati, chi mi segue , sa bene che negli ultimi tempi sono stato sempre poco tenero nei confronti dell’Inter, non certo a torto a mio modo di vedere, ma le prime battute del calciomercato 2017/2018 stanno modificando sensibilmente i miei giudizi . Grandi colpi su calciatori di sicuro talento che sposteranno nel corso del tempo l’ago della bilancia sulla sponda della Milano nerazzurra, certo la crescita sarà graduale ,ma la serietà del progetto mi sta colpendo favorevolmente .

Lo dimostra il probabile acquisto di Pietro Pellegri classe 2001 fisico già imponente (è  alto 1,90) dal Genoa , giovanissimo ma già notissimo, ha difatti esordito in serie A nel 2016 a soli 15 anni, mentre il 28 maggio ha messo a segno la sua prima rete in serie A in trasferta contro la Roma, diventando il calciatore più giovane ad aver segnato nella scorsa stagione nel massimo campionato italiano.

L’Inter per accaparrarsi le prestazioni di questo giocatore sborserebbe  subito la cifra di 15 mln di euro più’ altrettanti verranno pagati al raggiungimento di determinati risultati sportivi, ma il calciatore è previsto che rimanga in prestito al Genoa fino al raggiungimento della maggiore età, avendo la possibilità di continuare a crescere in un ambiente con minori pressioni rispetto a quello milanese.

Il vero colpo Top, l’inter lo ha fatto con l’ ingaggio di Nicolo’ Zaniolo , il figlio del leggendario Igor Zaniolo, bomber anni’90 e primi anni 2000 rimasto nei cuori di tutti coloro (avversari compresi) che hanno avuto la possibilità di conoscerlo, vederlo giocare ed apprezzarne le doti di combattente , leader e trascinatore di tutte le formazioni ove a militato.

Nicolo’ classe 1999, è stato prelevato dall’ Entella dove a soli 17 anni ha saputo ritagliarsi uno spazio in serie B diventando titolare nel finale di stagione , ma è stato anche artefice con la formazione primavera allenata da Giampaolo Castorina (quest’anno promosso in prima squadra), di una storica finale di Coppa Italia persa al foto finish contro la Roma allo stadio olimpico, ed arrivato alla fase finale per l’assegnazione dello scudetto primavera.

Nicolo’ che ha compiuto da pochi giorni 18 anni, e quindi può’ già firmare un contratto quinquennale , è un trequartista, con eccellenti doti tecniche e supportato da un fisico fuori dal comune, è infatti già alto 1,90 , la forza fisica gli consente di essere già decisivo anche in fase di finalizzazione e non solo nella fase propositiva.

Zaniolo junior , è già maturo per giocarsi le sue chance in prima squadra, anche se forse un campionato da titolare,  dove poter essere il leader,gli potrebbe fare bene  per crescere sotto il piano della personalità , ad ogni modo lui è già pronto per essere protagonista.

Sull’altra sponda della città , pare nelle ultime ore essere arrivata la notizia dell’intesa per il rinnovo di Donnarumma a condizioni che reputo a dir poco VERGOGNOSE!!!

Visto il suo grande attaccamento alla maglia(????) , il calciatore avrebbe accettato di firmare per 5 anni in cambio di 6 (SEI) milioni di euro netti a stagione!!! Per un classe ’99    che ha ancora tutto da dimostrare , diventando cosi il calciatore italiano del campionato italiano più’ pagato non male no? mah…

L’accordo prevede ben altro , che il Milan metta sotto contratto il fratello di Donnarumma tale Antonio reduce da una stagione in Grecia  nell’ ASTERAS TRIPOLIS : 21 partite giocate 32 gol subiti , in passato esperienze da terzo portiere nel Milan e nel Genoa  e nel 2011-2012 in serie B con il Gubbio 37 partite disputate e 59 gol subiti….ebbene l’ingaggio di cotanto portiere sara’ di 1 milione di euro netti a stagione , come far sistemare a vita un carneade qualunque, che, diversamente, non avrebbe avuto nessuna possibilità di ricchezza giocando a pallone .

Io penso, che questo più’ che un accordo sia un ricatto, un vergognoso ricatto , di chi sfrutta una situazione  che si è venuta a creare in seguito a tutta una serie di eventi.

Il Donnarumma visto agli europei Under 21 , non merita nemmeno la metà dell’ingaggio proposto al fratello, speriamo abbia almeno la decenza di non affermare che lo ha fatto per la maglia . La società fa le sue valutazioni i soldi sono loro e noi possiamo essere solo qui a trarne valutazioni , critiche, ma certo fossi stato io il proprietario, davanti ad una proposta del genere gli avrei sbattuto la porta in faccia , e lo avrei aggregato per tutta la stagione alla squadra primavera di Gattuso a meditare sul suo futuro , ma chissà che invece non sarò io ad essere smentito , e magari per il bene del calcio italiano me lo auguro anche!