Equilibrio & Precarietà

Dopo tanti anni, in questa stagione per quanto riguarda il campionato di Serie A, assistiamo ad un avvincente e sostanziale equilibrio in classifica: certo siamo solo alla quinta giornata, ma per adesso regna un sostanziale equilibrio, figlio di battute a vuoto a volte anche inpronosticabili, di formazioni accreditate per essere assolute protagoniste.

Il Milan, in questo momento sta svolgendo la parte del leone , primo posto in classifica, respirando aria di alta classifica come non succedeva da anni, ma subito dietro molte squadre in 3 punti. Un prima chiave di lettura per la classifica cosi’ corta, è senza ‘altro dovuta alla congestione del calendario, dovuta alle vicissitudini pandemiche, la stagione è iniziata a fine settembre, e subito si sono susseguiti impegni di campionato , coppe europee e soprattutto nazionali: ne è un esempio lampante l’Atalanta, grande protagonista la scorsa stagione e quest’anno in cinque gare ha subito due battute d’arresto piuttosto clamorose la prima dopo la prima sosta per le nazionali, con la maggior parte dei suoi giocatori arrivati di giovedì’ da ogni parte del mondo e il sabato sconfitta nettamente a Napoli per 4 a 1 , Napoli che invece come ricorderete, veniva da un lungo periodo di inattività causa Covid, che aveva visto la squadra campana, rinunciare alla trasferta contro la Juventus (con la conseguente sconfitta a tavolino e 1 punto di penalizzazione come da regolamento) con i propri tesserati costretti all’isolamento e a rinunciare alle rispettive nazionali; la seconda dopo la prima gara in trasferta di coppa dei campioni in Danimarca , vinta per altro nettamente di mercoledì, ma il sabato in campionato è stata sconfitta nettamente in casa dalla Sampdoria (che non gioca le coppe) per 3 a 1.

Un seconda chiave di lettura, puo’ essere data dal Covid, e dalle regole dettate dal protocollo FIGC sull’attività agonistica nei campionati professionistici. I calciatori, sono continuamente monitorati, sottoponendosi costantemente ai controlli mediante i famosi ” tamponi” ed ovviamente in caso di positività sono costretti a fermarsi fino alla negatività. il Covid non fa sconti a nessuno, mentre scrivo Cristiano Ronaldo è in isolamento risultato positivo durante la sosta delle nazionali, quindi ormai da due settimane, ad inizio stagione era toccato a Zlatan Ibrahimovic . Il protocollo prevede che per affrontare una gara di campionato è sufficiente avere a disposizione 13 calciatori “sani” tra quelli inseriti nella lista fra cui almeno un portiere, e che ogni società, nell’arco della stagione ha la possibilità di chiedere una sola volta il rinvio della gara nonostante la negatività di ,appunto, almeno 13 calciatori come detto (il Genoa ha fruito di questo diritto optando per il rinvio della gara col Torino vista la positività nel gruppo squadra di molti elementi, più di recente anche il Palermo ha optato per il rinvio di una gara di campionato in serie C). Siamo solo alla quinta giornata, c’è da pensare, che con l’escalation di contagi che abbiamo da alcuni giorni , il mondo del calcio sarà sempre più colpito , con la possibilità di ribaltare i valori effettivi delle rose, per questo motivo, paradossalmente, sarà un campionato molto interessante, dove difficilmente si vedrà prevalere nettamente un team piuttosto che un altro, sempre , ovviamente, atteso che la stagione non si fermi temporaneamente, come era successo lo scorso anno o addirittura si decidesse di concluderla in anticipo!

Pandemia a parte, la squadra, a mio avviso, più completa per la vittoria finale è indubbiamente l’Internazionale, che seguendo la crescita costante degli ultimi due anni, per questa stagione ha allestito una rosa davvero competitiva, su standard qualitativamente eccellenti in ogni reparto, facendone la favorita numero uno per lo scudetto, l’unico punto debole, se cosi può’ essere definito, potrebbe essere quello del portiere dove dopo tanti anni da assoluto protagonista Handanovic, dimostra di aver perso un pochino della sua storica brillantezza, dovuta soprattutto al trascorrere degli anni: stiamo parlando di un calciatore di 36 anni, rimane comunque molto affidabile.

La sorte avversa continua a bersagliare il talento di Nicolo’ Zaniolo, il fuoriclasse della Roma ha subito un altro gravissimo infortunio, al ginocchio diverso rispetto a quello dello scorso campionato, anche quest’anno sarà costretto a giocare solo una piccola parte della stagione , con i campionati europei nuovamente a rischio. Secondo il mio parere , tenuto conto che non potrà tornare a giocare prima di marzo, un opzione importante e valida per restituirlo al calcio giocato senza frenesie e ricadute, potrebbe essere quella di prestarlo per la seconda parte della stagione allo Spezia, la squadra della sua città, dove è cresciuto e dove vivono i genitori Igor e Francesca e la sorella Benedetta: lo Spezia gioca in serie A, e per Nicolo’ sarebbe ,a mio avviso, la soluzione ideale in un ambiente che conosce bene, seguito dalla sua famiglia, mettersi alle spalle il secondo grande infortunio della sua carriera ,giocare le ultime gare della stagione a casa sua per riproporsi più forte e combattivo che mai per la nazionale e per la stagione successiva con i giallorossi. Inoltre, questa soluzione, avrebbe indubbiamente un connotazione “romantica” con Nicolo’ che vestirebbe la maglia degli aquilotti come suo padre Igor Zaniolo prima di lui.

Ultima nota, per il pubblico nei campi sportivi: per quanto io stesso soffra tremendamente a non poter andare ad assistere alle gare , trovo giusto per contenere il propagarsi del virus, l’assenza dei tifosi sugli spalti, nonostante il calcio è effettivamente dei tifosi, e senza il loro calore ed il loro colore negli stadi non è affatto la stessa cosa. Di recente è stato ammesso l’ingresso di un numero esiguo di spettatori, pubblico spesso selezionato dalle stesse società, a mio avviso in questa fase cosi delicata sarebbe il caso di chiudere l’accesso agli impianti anche a questa fetta di tifosi seppur molto ridotta, spesso nonostante le raccomandazioni, non sono stati in grado di rispettare le norme di sicurezza, in particolare del distanziamento sociale creando situazioni potenzialmente molto pericolose.

Di padre in figlio

Ben trovati , cari lettori, tutti noi amanti, appassionati , cultori ,più’ o meno conoscitori di questo meraviglioso ed affascinante sport, abbiamo avuto i nostri “idoli” o “miti”, spesso celeberrimi e celebri campioni da tutti osannati per le capacità tecniche ed i risultati raggiunti, o per la innata personalità capaci di tirare fuori di noi le più’ intense emozioni al di la dei risultati raggiunti.

Io, assolutamente non faccio difetto, da 37 anni seguo il calcio con passione assidua ,spirito critico, tifo, analizzandone aspetti anche secondari e che ai meno attenti spesso sfuggono, di conseguenza anche io ho un buon numero di “idoli o miti” , calciatori che per me hanno rappresentato tanto, per le emozioni che sono riusciti a far scaturire in me , indipendentemente dalla casacca indossata , dall’essere avversario o meno.

Uno di questi, in questo periodo ,sta riscuotendo nuova popolarità ,non tanto per chi , come me,ne ricorda le gesta sui rettangoli verdi , le doti fisiche, la grande personalità capace di fare reparto da solo , trascinare con il suo carisma tutta la squadra , essere un punto di riferimento dei propri tifosi ed incutere molto timore in  quelli avversari   ma,  per essere il papa’ di…     

Sto parlando di Igor Zaniolo .

Solo ieri, sabato 18 gennaio 2019, Nicolo’ Zaniolo  classe 1999, al 15′ del primo tempo della gara Roma-Torino , in occasione della sua undicesima partita disputata in serie A, ottava da titolare ha messo a segno la sua seconda rete stagionale. Due reti meravigliose, da campione assoluto quale Nicolo’ senza dubbio è , seguo questo ragazzo dai tempi in cui giocava nel settore giovanile della Fiorentina, incuriosito più’ che altro , nel cercare di vedere se il grande Igor, avesse trasmesso al figlio il DNA del calciatore vero. Si vedeva, nitidamente , che il giovane Zaniolo avesse una tecnica cristallina ed una classe innata, diverso dal papa’ che faceva dell’agonismo e della prestanza atletica il suo punto di forza oltre , ovviamente ad una grande tecnica.

Rimasi, enormemente sorpreso, come tutti immagino, quando nell’estate del 2016 la Fiorentina lo escluse dalla rosa del campionato Primavera, Nicolo’ che aveva fatto , quasi tutte le giovanili con la squadra viola, distinguendosi come grande protagonista per tanti anni. Io ricordo delle eccellenti prestazioni nella categoria allievi dove giocava con un altro figlio d’arte come Riccardo Sottil , ed altri giocatori molto forti come Michele Cerofolini . Fiorentina che proprio in quegli anni aveva lanciato un campione come Federico Bernardeschi così simile per caratteristiche a Zaniolo, davvero inspiegabile.

Dopo pochi giorni, capii che sarebbe stata una svolta decisiva e assolutamente positiva per la sua carriera, infatti arrivo’ di li a poco la firma , con il primo contratto da professionista con l’Entella di Chiavari , società serissima con un grande e lungimirante presidente quale Antonio Gozzi ,e due fra i meno reclamizzati, ma ,a mio avviso, i più acuti e attenti manager del calcio italiano quali Matteo Superbi e Matteo Matteazzi , per altro grandi scopritori di talenti . Inoltre l’allenatore della squadra primavera, nella quale Nicolo’ venne inserito era Giampaolo Castorina, grande tecnico, molto preparato ed attento nella crescita dei giovani.

La situazione ideale , quindi per lavorare con calma e serietà , per riprendere il proprio cammino, e superare la cocente delusione della fine dell’avventura fiorentina. In questo periodo, il giovane Zaniolo, cambia anche fisicamente , in breve tempo , dal calciatore brevilineo che era, raggiunge 1,90 di statura , garantendo anche imponenza fisica in mezzo al campo oltre alla tecnica decisamente superiore alla media dei pari età; e sotto la sapiente guida di Castorina ,l’Entella si impone alla ribalta nazionale arrivando a qualificarsi per la seconda fase del campionato ed arrivando incredibilmente alla finale di Coppa Italia di categoria, giocata per ironia della sorta proprio contro la Roma, quindi contro il suo futuro, assaggiando in una sfortunata finale di ritorno, per la prima volta l’emozione di giocare allo stadio olimpico contro i giallorossi. In questa stagione , diventa inoltre punto fermo della nazionale di categoria, e a partire dal girone di ritorno cominciano le convocazioni in prima squadra , la prima in assoluto a Cittadella , la seconda ad Avellino.

Nel finale di stagione , con Castorina subentrato alla guida della prima squadra , Nicolo’ esordisce in Serie B, esordendo tra i professionisti a soli 17 anni, saranno complessivamente 7 le partite disputate in serie B, fra le quali subentrando nella ripresa quella in trasferta nel derby ligure a La Spezia ,la sua città contro la squadra che aveva lanciato nel calcio che conta il papa’ Igor.

Nella stagione successiva, dopo una annata cosi importante , piovono le richieste per il suo acquisto alla società di Chiavari , è l’Internazionale ad accaparrarsi Nicolo’ per una cifra importante che con i bonus sarebbe potuta arrivare a 3,5 mln di euro. Dopo la prima fase di ritiro con la prima squadra a Riscone di Brunico , viene aggregato alla compagine primavera di Vecchi, della quale diventa velocemente leader e con la quale arriva la scudetto, giocando da assoluto protagonista, purtroppo , pero’ , l’allenatore della prima squadra Spalletti poco incline ad inserire giovani in prima squadra , preferendo giocatori , già “pronti”, lo convoca una sola volta fra i “grandi” , portandolo in panchina nella trasferta contro l’Atalanta a Bergamo , e non si oppone affatto quando la scorsa estate viene inserito, come parziale contropartita economica ( con una valutazione di 4,5 mln di euro) , nella trattativa che conduce all’Inter il tanto amato Nainggolan .

Il resto è storia nota , con l ‘esordio in Champion’s League a Madrid contro il Real prima ancora di esordire in campionato, la convocazione di Roberto Mancini in Nazionale maggiore, anche se non è ancora arrivato l’esordio, e la prepotente ascesa nelle gerarchie della Roma , dove ora è titolare inamovibile nel centrocampo giallorosso , sta velocemente a suon di grandi prestazioni diventando beniamino del passionale tifo romanista e presto sarà sicuramente un punto fermo della Nazionale, con il suo valore che sta crescendo in maniera esponenziale,non male per chi non ha ancora compiuto 20 anni!!

Uno dei punti di forza di Nicolò’ , oltre alle già sottolineate ,innate qualità tecniche , alla grande passione, alla cultura del lavoro alla abnegazione e ai sacrifici sostenuti in passato ed attualmente , è senza dubbio la tranquillità che gli viene trasmessa in ambito familiare; unitissimi i genitori Igor e la moglie Francesca cui è legatissimo unitamente alla sorellina , gli sono sempre accanto nelle sue scelte, consigliandolo ,ma senza forzature , conferendogli la serenità e la tranquillità necessaria per affrontare al meglio gli impegni che lo attendono.

Papà Igor , è stato sicuramente, il modello l’esempio da seguire per Nicolò , che ne ha calcato le orme, cominciando a frequentare i settori giovanili delle squadre dove il papa’ giocava; a Nicolo’ manca forse solo un pizzico della personalità di Igor , per essere un calciatore completo, ma ha solo 19 anni c’è da giurare che riuscirà ad acquisirla.

Proprio questa la caratteristica , principale di Igor, la grandissima personalità , che in età giovanile è stata anche irruenza, capace di essere leader riconosciuto nelle squadre dove giocava e di trascinare i suoi compagni ,ma anche più in generale i tifosi e la città che rappresentavano verso il raggiungimento degli obiettivi.

Igor era un lottatore, generoso che dava tutto in campo, quindi molto amato dai tifosi e ripettato dagli avversari , oltre ad essere un grandissimo attaccante , forte fisicamente e dotato di grande tecnica ;resta ,tuttora,per me un mistero , il motivo per cui non abbia mia giocato in serie A, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria e giovanissimo ad un passo, anche lui, dall’inter, disputando poi molti campionati in serie B segando molti Gol.

Ricordo un anno probabilmente nel 2006 , assistevo ad un Carrarese- Cisco Roma, Igor giocava nella Cisco Roma insieme a Paolo Di Canio, partita tiratissima , ad altissima tensione dove Igor , visti soprattutto i suoi trascorsi nello Spezia , venne preso di mira ed apostrofato in maniera molto pesante , giusto per usare un eufemismo; ciò’ non gli impedì nella stagione successiva di passare proprio alla Carrarese e diventarne in pochissimo tempo leader assoluto della squadra e idolo dei tifosi.

Nicolo’ a 19 anni, ha già superato il papà , che può avere solo sognato calcisticamente , quello che il figlio ha già raggiunto e che adesso è il suo orgoglio ,ma chi si ricorda e ha avuto il piacere di vedere giocare Igor Zaniolo , si ricorda di un grandissimo calciatore che ha regalato emozioni , gioie , delusioni , sempre con la sensazione di aver ricevuto meno di quello che ha dato, ma con la consapevolezza di essere sempre stato molto amato dal pubblico dove ha giocato.

LA DINASTIA DEGLI ZANIOLO CONTINUA…