
Comunicato FIGC-Commissione Agenti Sportivi del 31.08.2020


In questa strana stagione sportiva, ove non si scorgono confini definiti, come un fulmine a ciel sereno è inaspettatamente esplosa la bomba Lionel Messi!
Lionel “Leo” Messi il più forte calciatore del mondo, degno erede di: Edson arantes do nascimento detto “Pelè” , Diego Armando Maradona , Ronaldo Nazario da lima detto semplicemente “Ronaldo” , complice la fragorosa batosta subita nei quarti di finale delle final eight di Champions League , disputate a Lisbona, ad opera del Bayern Monaco( poi vincitore della competizione), che si è imposto per 8 a 2, ha comunicato al suo club di apparenza dove è vincolato da un contratto in scadenza 30.06.2021 , la sua volontà di essere ceduto. Una decisione difficilmente prevedibile, se pensiamo che Leo ha trascorso nel Barcellona la sua intera vita calcistica e che oramai 33enne si avviava alle ultime stagioni della sua carriera che lo hanno portato a vincere tutto, quantomeno a livello di club.
Difficile pronosticare, allo stato attuale delle cose gli sviluppi di questa vicenda: il calciatore ha nel suo contratto un accordo che gli consente( consentiva) di liberarsi gratuitamente se fatto valere entra il 31 maggio dopodiché chi vuole portarlo via alla squadra catalana prima della scadenza naturale del contratto, dovrebbe versare l’importo della clausola necessaria per la risoluzione anticipata dell’accordo pari ad euro 700.000.000,00 . Il nuovo club di Messi(Manchester City?Internazionale?Boca Juniors?) dovrà pagare l’intero importo della clausola? aspetterà la scadenza naturale del contratto? Lo stesso Messi ritiene che per via del prolungamento della stagione a causa della pandemia dovuta al Covid 19, anche la data del 31 maggio deve essere provata per potersi liberare da subito a parametro zero, la società, ovviamente, è di parere opposto, si potrebbe ricorrere ai tribunali per dirimere la questione, questo no farà altro che far slittare la decisione ed acuire le tensioni già forti fra la proprietà del club e il calciatore che ne ha fatto la storia.
In questa strana stagione, dove in pratica non sono presenti i limiti fra la vecchia annata terminata ufficialmente il 23 agosto e quella nuova, (pensiamo al campionato francese già cominciato) più’ che dal congestionamento del calendario, dagli impegni ravvicinati che anche quest’anno si susseguiranno, ricordiamo infatti che a fine maggio si disputeranno, meglio si dovrebbero disputare i campionati europei , appunto posticipati di 12 mesi, la vera scossa è stata data dal caso Messi, davvero clamoroso, che potrebbe coinvolgere anche i club di casa nostra, tanto ghiotta potrebbe essere l’occasione: club di casa nostra che mai come quest’anno dopo quasi un decennio di egemonia Juventus, potrebbero vivere una nuova stagione di livellamento delle forze in campo. La Juventus, punta si al decimo titolo nazionale consecutivo, ma ha dato vita nelle ultime settimane ad un drastico rinnovamento, che forse la scorsa stagione era stato solo rimandato. L’idea di affidare la panchina ad Andrea Pirlo, che da calciatore ha contribuito in maniera determinante al ciclo vittorioso che dura come detto da nove stagioni, non da certezze di successo, non avendo mai allenato , non possiamo sbilanciarci con certezza sulle sue doti di allenamento, gestione delle risorse, gestione delle pressioni. Di Andrea Pirlo, si è sempre detto quando giocava essere un “allenatore in campo” , adesso lo potrà dimostrare, certo la scelta è affascinante e coraggiosa allo stesso tempo: l’idea che da a me , è una rottura rispetto alla continuità del passato, c’e’ bisogno di uno svecchiamento della rosa e dell’apertura di un nuovo ciclo, ma questo nuovo ciclo sarà subito vincente?
Ai nastri di partenza della stagione 2020/21 l’Inter parte appaiata ma a mio modo di vedere anche favorita nei confronti della Juventus, una crescita costante da quando si è insediata la proprietà cinese, che ha consentito ai nerazzurri di erodere sempre di più il margine che li distanziava dai bianconeri, con pochi innesti di qualità, con calciatori già “pronti” assecondando lerichiesti di Antonio Conte, i nerazzurri potrebbero incontrare un solo grande ostacolo: loro stessi! così come è stato anche per il recente passato, ma la crescita anche in personalità della squadra si vede anche da queste cose, dalla corretta gestione fisica e mentale delle situazioni di difficoltà che sicuramente incontreranno.
Nella stagione agli albori, che vedrà il ritorno della Lazio in Champions Leaugue dopo oltre dieci anni, desta molto la mia curiosità un team che disputerà il prossimo campionato di serie B: il Monza, analizzando la qualità degli acquisti e della rosa al momento a disposizione dell’allenatore Brocchi, sembra una squadra già pronta per giocare tranquillamente in serie A, vedremo se come lo scorso anno in serie C, anche la serie B avrà la sua padrona indiscussa ed incontrastata nella compagine brianzola guidata da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.
otto volante ( approfondimento) m sing
Nei giorni scorsi sono stato nella città di Livorno, città bellissima e storica, anche se oggettivamente poco curata: grande tradizione marinara ,militare e commerciale, basti ricordare l’accademia militare che ha formato e forma tuttora chi decide di intraprendere la carriera militare in ambito navale; il porto commerciale e turistico fra i più importanti dell’intero Mar Mediterraneo; grande tradizione gastronomica pensiamo al famoso “cacciucco” ; centro culturale ed artistico di prim’ordine basti pensare che Livorno a titolo di esemplare è la città di Amedeo Modigliani.
Livorno è anche calcio di grandi tradizioni , che ha visto la squadra militare a lungo in serie A in vari periodi storici, dando al mondo del pallone grandi campioni due fra tutti Armando Picchi perno della Grande Inter, cui è dedicato lo stadio della città, e più di recente Cristiano Lucarelli. Da due decenni il Livorno calcio e’ gestito da Aldo spinelli, già in precedenza proprietario del Genoa, con grandi interessi in città in ambito portuale, a Spinelli presidente, comunque non particolarmente amato, sono legati numerosi successi della squadra amaranto, raccolta in serie c e portata a disputare le coppe europee. La storia recentissima, vede il Livorno che sta concludendo il campionato di serie B, ripreso dopo l’interruzione dovuta al propagarsi del Covid 19, relegato all’ultimo posto in classifica, con 6 giornate ancora da disputare ed un ritardo dalla quintultima di 15 punti, oramai la retrocessione in serie C pare inevitabile, seppure non ancora certa. Il giocare a porte chiuse senz’altro non aiuta, il pubblico livornese è sanguigno e molto passionale, capace di contestazioni durissime, ma anche di trascinare letteralmente i giocatori tanto in casa quanto in trasferta con la loro carica: in questo periodo non poter andare allo stadio e dover seguire da casa le difficoltà della propria squadra del cuore, acuisce un senso di rabbia e frustrazione. Da tempo il patron Spinelli ha manifestato dopo tanti anni , la volontà di disimpegnarsi dalla guida della società. Recentemente è fallita una trattativa che sembrava molto ben avviata con un imprenditore libanese, a questo punto l’auspicio è che l’amministrazione comunale con in testa il sindaco si faccia promotrice, direi quasi sponsor per mettere in contatto cordate di imprenditori seri realmente intenzionati a fare calcio a Livorno, la famiglia Spinelli sono certo in caso di bisogno, si farà carico dell’iscrizione al campionato anche in serie C della squadra ma senza rinnovare i fasti del passato e con scarso entusiasmo, considerando al capolinea la loro esperienza.
Spostandoci di circa 500 km verso sud, ma non di categoria di campionato, troviamo una città con entusiasmo diametralmente opposto, siamo nella regione del Sannio, nell’entroterra campano dove troviamo una città di circa 60mila abitanti: Benevento.
Il Benevento calcio, ha compiuto una cavalcata straordinaria, assolutamente non interrotta dalla lunga pausa a causa della pandemia, ha raggiunto l’aritmetica certezza di disputare il prossimo campionato di serie A, nonché l’aritmetica certezza della prima posizione in classifica, con ben sette giornate di anticipo, mantenendo una media punti impressionante e sempre costante per tutto l’arco della stagione, guidata da un grande e rilanciato( come allenatore) Filippo Inzaghi. Programmazione e investimenti hanno fatto si che a distanza di due anni, dalla prima e fino a ora unica esperienza in serie A, della squadra sannita, si potesse trionfalmente tornare nella massima serie , con prospettiva questa volta di rimanerci, evitando gli errori commessi in passato con la prospettiva di poter avere a disposizione un budget molto importante per la costruzione della “rosa” per la prossima stagione agonistica. Pensate che il Benevento nella sua storia ha disputato il primo campionato di serie b solamente nella stagione 2016-2017, in precedenza aveva giocato solo in serie c (molto a lungo) e nelle categorie dilettantistiche, sfiorando la promozione in serie B nel 1983.
Il gioco del calcio può’ essere analizzato sotto numerosi aspetti, indubbiamente ha una grande valenza anche sociologica e antropologica, ed è metafora della vita e delle sue numerosi sfaccettature ed impersonificazioni. Numerosi esempi si sono succeduti soprattutto negli ultimi 30 anni, dove la fantasia e il coraggio, ma anche lungimiranza, programmazione e capacità personali anche senza l’ausilio di ingentissimi capitali, hanno trovato sbocco e appagato e soddisfatto ambizioni personali e poi di conseguenza diffuse.
Quest’ultima è una delle cose, che mi affascinano di più’ al di la’ del tifo sano, l’appassionarsi con simpatia a determinate realtà, che non hanno alle spalle grossi capitali , grosse strutture o grossi bacini di utenza, ma col tempo, con le capacità e l’intelligenza di proprietari e dirigenti, riescono a scalare i vertici del calcio ed arrivare a competere, senza snaturarsi, con le realtà più ricche e blasonate, vari esempi si rincorrono, pensiamo all’Empoli cittadina industriale alle porte di Firenze che è arrivata a disputare le coppe europee, o paesini come Castel di Sangro di poche migliaia di anime che ha disputato due campionati di serie B, senza tralasciare la leggendaria impresa del Verona di Osvaldo Bagnoli campione d’Italia nel 1985, ma quella che ricordo sempre, per ora, con maggiore ammirazione è la favola del Chievo, nata come squadra aziendale voluta dal suo patron, notissimo produttore di panettoni, la società di un piccolo quartiere di Verona giocava stabilmente nei campionati dilettantistici fino agli anni ’80 dello scorso millennio, poi piano piano sempre badando principalmente al bilancio, il giocattolo Chievo ha iniziato la sua scalata, disputando vari campionati di serie C, poi sempre più’ su fino a disputare 17 campionati in serie A! Una grande peculiarità del Chievo, dalla serie C, fino ai primo campionati di A, fu quella di confermare sempre in blocco i giocatori più rappresentativi, in un ottica che potremmo definire quasi “aziendale” o “aziendalista” in linea con l’indirizzo della proprietà, dando un indubbio vantaggio per l’ambientamento dei calciatori nuovi arrivati che andavano ad arricchire l’organico .
Il calcio come la vita è una grande giostra c’è chi sale e chi scende, la storia ci e mi ha insegnato che è una questione di cicli, il tifoso che ora è rattristato dalle sorti negative della squadra che ama, può pensare solo in positivo per il futuro, magari non prossimo, ma alimentare questa speranza e poi piano piano trasformarla in certezza fino a farla diventare realtà, non fa che far aumentare a dismisura l’amore per questo sport sempre più metafora della vita.
Ben trovati, qui di seguito troverete il link, relativo ad una mia recente intervista di calciomercato, rilasciata a Franco Vittadini de il sussidiario.net. Il calcio sta ripartendo, è notizia dei pochi giorni fa l’imminente ripresa dei campionati professionistici anche in Italia: dopo mesi di incubo finalmente si ricomincia e possiamo iniziare anche a parlare , più’ serenamente , di calciomercato anche se prima devono essere completati i campionati in corso.
Buona lettura
Sono trascorsi quasi due mesi dall’ultima partita di calcio giocata in Italia era il 9 marzo posticipo di campionato di serie C, Catanzaro-Bari rigorosamente a porte chiuse, la sera precedente si era svolto il derby d’Italia Juventus-Internazionale . Da allora tutto fermo, con il Covid-19 che si è appropriato di tutti i nostri spazi abituali, le nostre abitudini costringendoci ad un difficile periodo di isolamento. Svariate sono le ipotesi prese in considerazione per la ripresa dell’attività agonistica e dei relativi campionati, che comunque erano nella loro fase finale. La risoluzione del problema sanitario, con la necessità di limitare al massimo la possibilità di nuovi contagi è la priorità, di conseguenza, l’ attenzione è rivolta ai comitati scientifici atti a valutare i rischi ancora possibili, nonostante la curva pandemica sia in evidente e costante calo. Fermo restando, che fino a quando non si avrà un vaccino, le gare si svolgeranno a porte chiuse essendo troppo alto il rischio di contagiare masse di spettatori, l’orientamento della federazione nazionale e quello cercare in ogni modo di terminare le competizioni anche sforando il termine naturale della conclusione delle stagione ossia il 30 giugno, arrivando fino all’estate; simile orientamento è quello della UEFA, che vorrebbe portare a termine Champions League ed Europa League . Nel resto dell’Europa alcune federazioni hanno decretato la fine anticipata dei campionati, in Italia è stato deciso la fine anticipata di tutti i tornei giovanili con eccezione del campionato Primavera. Secondo le disposizioni del Governo, dal 18 maggio si potranno ricominciare gli allenamenti degli sport di squadra, pur dovendo seguire le rigide prescrizioni sanitarie, rendendo particolarmente difficile la prospettiva di riprendere le competizioni in tempi rapidi. Circa le categorie inferiori, stanno circolando le più svariate ,ma anche fantasiose ipotesi: in serie C , che ricordiamo è composta da tre gironi con venti squadre ciascuna che prevede la promozione di 4 formazioni le prime di ogni girone, più la vincente dei play off, cui partecipano tantissime squadre e che sono molto lunghi e complicati: bene si è ipotizzato, di promuovere in serie B le attuali capoclassifica nei tre gironi ossia al momento Vicenza, Monza e Reggina e poi si è parlato di una ipotesi sorteggio per decretare la quarta promossa, mi sfugge totalmente la ratio di questa proposta!!! ancora più incomprensibile è chi avrebbe proposto come quarta squadra il Bari al secondo posto nel girone C, a questo punto io mi chiedo ad esempio perché proprio il Bari( ricostituito nel 2018 dopo il fallimento) e non ad esempio la Carrarese seconda in classifica nel girone A, che dispone di una società strutturata, solida e che da anni investe per raggiungere questo obiettivo? Non si hanno notizie certe, ne decisioni sono state prese, quello che è certo è che il calcio comincia a mancare un po’ a tutti, e se dovremmo purtroppo stare lontano dagli stadi e quindi dalle emozioni pure ancora per molto tempo, forse fino al 2021, l’auspicio è che l’attività possa gradualmente ricominciare, anche accontentandoci di guardare le gare in tv e senza pubblico sugli spalti. La mia idea, assolutamente inusuale, è quella comunque di salvaguardare quanto fatto fino ad adesso, e quindi di prolungare l’attuale stagione fino al 2021: del resto stiamo vivendo un evento eccezionale, senza alcun precedente , di conseguenza potremmo adottare soluzioni che non hanno visto alcun precedente in passato. La mia idea è di ricominciare a giocare quando si sarà in sicurezza e di continuare da dove ci siamo interrotti, e portare a termine i campionati iniziati, tutti i campionati dalla serie A alla serie D quantomeno, ma anche possibilmente fino alla terza categoria. Quindi per la prima e speriamo unica volta nella storia del nostro calcio avere una stagione che si disputa su base biennale, la stagione 2019/2021, con assegnazione dello scudetto nel 2021, scaglionando le gare, e magari far disputare la coppa Italia al termine del campionato. Credo che questo, sarebbe il format più corretto ed equo per non vanificare gli sforzi fatti da luglio a marzo, sia economici, che agonistici. Non ci resta che attendere, dovremmo essere vicini ad una soluzione, fermo restando che la priorità resta comunque la salute di tutti Noi, bene da tutelare sopra ogni cosa!
Una storia (mai raccontata), è in realtà un episodio della mia vita reale che rappresenta a tuttora il più grande rammarico, quantomeno calcistico, della mia esistenza. Una storia, della quale non sono mai riuscito a parlare, solo pochi parenti ne sono a conoscenza, ma che a distanza di quasi 14 anni può essere rivelata, anche per rispondere alla domanda che mi sono sempre posto: sono stato più SCIOCCO , oppure più RESPONSABILE ?
Siamo nel mese di Luglio 2006, il giorno 13 giovedì’ è per me molto importante uno di quei giorni fondamentali per la vita di una persona, al mattino è fissata la discussione della mia tesi di Laurea in Giurisprudenza presso l’ Università degli Studi di Siena, dopo tanti anni di studi, rinunce e sacrifici, si arriva al compimento di un percorso importante e decisivo per i futuri sviluppi professionali, ma anche personali.
In quell’estate come tutti ricorderete, si giocavano i mondiali di calcio in Germania , l’Italia anche contro i favori del pronostico, riesce a battere in semifinale nei tempi supplementari i tedeschi padroni casa , volando in finale a Berlino per la famosa finale del 9 Luglio 2006 contro la Francia, quella del quarto titolo mondiale. Subito per tanti italiani comincia la folle corsa per accaparrarsi in ogni modo e ad ogni prezzo un tagliando per la finale.
Non è il caso, di creare troppa enfasi, è una storia vera, io e la mia gemella otteniamo su nostra richiesta i biglietti mediante un accredito FIGC quindi, ovviamente, in modo assolutamente gratuito.
La finale era in programma alle 20 del 9 luglio a Berlino, l’unico modo per raggiungere la città era l’automobile: qui cominciarono i miei dilemmi interiori sulla fattibilità della cosa trattandosi di un evento storico, forse irripetibile a cui avrei potuto assistere dal vivo.
Mi brucia ancora moltissimo, ricordare quei momenti e quel periodo, quindi non mi soffermo su quello che mi avrebbe potuto dare assistere a quell’evento, soprattutto per come è andato l’incontro.
Come avete intuito, non mi sono recato a Berlino, mia sorella invece è andata, la mattina del 13 luglio ero riposato e tranquillo a Siena per diventare Dottore Magistrale in Giurisprudenza, quella giornata è stata comunque fantastica, ma il rammarico per non essermi recato a vedere la Finale nonostante l’accredito FIGC e i biglietti in tasca, da allora mi accompagna sempre.
Custodisco sempre il biglietto (intatto) della finale come uno dei cimeli a cui sono più affezionato e che vi faccio vedere:

Negli anni precedenti, avevo già seguito l’Italia ai Mondiali: nel 1998 in Francia sempre con accredito FIGC, sono stato a Marsiglia ed ho assistito allo stadio Velodrome all’ottavo di finale Italia-Norvegia, a tutt’oggi la più grande emozione calcistica vissuta in prima persona, ricordo i brividi durante l’Inno Nazionale e al gol di Christian Vieri . Nel 1990, ho assistito a tre partite fra le quali un ottavo di finale e un quarto di finale fra l’ Argentina di Maradona e la Jugoslavia unita prima della frantumazione politica dell’anno successivo. Immagino che assistere ad una finale e vedere alzare la Coppa del Mondo dall’Italia avrebbe superato tutte le emozioni vissute in precedenza.
Sono stato più Sciocco o Responsabile ? Questo è il quesito che oltre a me stesso ora pongo anche a voi!
Ben trovati,
in questi giorni, cosi difficili, non possiamo che uniformarci alle direttive che ci arrivano dai nostri governanti; nel calcio, come sapete bene, si gioca in 11, si vince in 11 e, a volte si perde, cosi’ idealmente noi siamo 11 giocatori, tutti uniti sotto una unica bandiera per vincere la partita più’ importante!
Tanta retorica è inutile ma mai come adesso, facendo ciascuno la nostra parte, saremo in grado di influire positivamente sulla situazione difficile in cui ci troviamo.
Nei giorni scorsi mi ha colpito uno dei tanti flash-mob organizzati, di sera sul terrazzo tutti con una luce accesa, spesso la torcia dei propri telefoni cellulari: c’è stato un grande senso di condivisione e di vicinanza in un momento buio, tante piccole luci accese, luci di speranza per chi non si arrende e crede in un futuro luminoso fuori dall’oscurità di queste settimane!
Lo slogan IO RESTO A CASA, di conseguenza, ci deve unire tutti per vincere la gara più’ difficile, per vendicare chi ha combattuto ma è caduto, per proteggere le persone che amiamo, per NOI il nostro popolo!
Sono certo che tra qualche mese, esulteremo tutti insieme sotto un unica bandiera quella Verde Bianca e Rossa!
Lo scorso week end, verrà sempre ricordato, come il week end della paura, dove il feroce, ed in certi casi letale, virus proveniente dalla Cina, irrompe prepotentemente in Italia, con l’aumento esponenziale del contagio e le conseguenti misure drastiche volte al contenimento dei focolai accesi.
Il mondo del calcio ,non ha fatto eccezioni, con molti incontri in programma nel nord Italia che sono stati rinviati, ma non tutti, si è giocato, infatti fra gli altri, l’incontro fra Genoa e Lazio che ha visto il successo dei capitolini per tre a due, contro un Genoa tutto cuore, seppur con imbarazzanti limiti tecnici, che ha, però, messo in bella mostra il giovane sarzanese Francesco Cassata, autore di una prova maiuscola e di una rete meravigliosa.
AD VICTORIAM campeggiava su uno degli striscioni dei tifosi biancocelesti ” alla vittoria”, e cosi è stato: l’ennesima la diciottesima in 25 partite, la diciassettesima nelle ultime 20 partite , una squadra oliata a perfezione dove ognuno sa ciò’ che deve fare, dove i giocatori si trovano a memoria supportata da una classe ed una tecnica infinita di molti dei suoi interpreti ,magistralmente guidati dal direttore d’orchestra Simone Inzaghi.

In questo, scenario difficile, dove vige grande incertezza sul proseguo della stagione ed , eventualmente con quali regole (disputare le gare a porte chiuse?), indipendentemente da come andranno le cose la Lazio ha già vinto: innanzitutto è aritmeticamente ad un passo la qualificazione alla prossima Champions League , vero obiettivo della stagione, è avanti di 17 punti sulla Roma, nella particolare, ma sempre attuale e sentita sfida stracittadina, e poi ha vinto sugli scettici , che non avrebbero scommesso un euro sui risultati fin qui raggiunti.
L’eliminazione dalle coppe , pur dolorosa , è servita per consolidare la posizione in classifica, seconda in questo momento ad un punto dalla Juventus : non illudiamoci, Juventus e Inter hanno un organico numericamente superiore, con molte più rotazioni a disposizione, la Lazio ha un blocco di 15-16 giocatori che giocano sempre, ma che fino a questo momento, sono stati sempre all’altezza della situazione.
Ciro Immobile, sta inseguendo la scarpa d’oro e il record di marcature in serie A, con 27 gol segnati in 25 gare sta mantenendo una media di oltre un gol a partita; Luis Alberto si imposto a grandissimi livelli dotato di una classe elevatissima e superiore alla media cosi come Lucas Leiva che da quando è arrivato non ha fatto mai rimpiangere un altro Lucas (Biglia), passato al Milan con tante polemiche nel 2017; Milinkovic-Savic un calciatore incredibile universale direi, un fuoriclasse assoluto; Acerbi che ha offuscato il ricordo di De Vrij e tutti gli altri giocatori che stanno dando il massimo remando nella stessa direzione, consapevoli della loro forza e dei risultati straordinari che stanno conseguendo.
Infine i tifosi, incredibili la vera arma in più , anche a Genova in massa, è stato per la Lazio quasi come giocare in casa, messe da parte le polemiche legate all’operato del presidente Lotito , stanno sostenendo e spingendo la squadra verso traguardi impensabili, ma sognare non costa niente, anzi di questi tempi, evadere talvolta dalla realtà difficile di questi giorni, non puoi che fare bene.

Il 2019 sta terminado, è notizia di pochi giorni fa l’esonero di Carlo Ancelotti dalla conduzione tecnica del Napoli, nonostante la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Champions League: il settimo posto in campionato, la vetta della classifica lontana 17 punti e soprattutto il clamoroso ammutinamento dei calciatori più’ rappresentativi, che si sono rifiutati di partecipare ad un ritiro punitivo, voluto dal trainer emiliano qualche settimana fa hanno causato questa clamorosa spaccatura, che ha determinato il divorzio con uno dei tecnici più’ titolati della storia del calcio italiano. Carlo Ancelotti, ha infatti vinto il campionato nazionale nei principali campionati europei , è stato infatti campione d’Italia con il Milan, campione d’Inghilterra con il Chelsea, campione di Francia con il Paris Saint Germain e campione di Germania con il Bayern Monaco; e ha vinto la Coppa dei Campioni con Milan (due volte) e Real Madrid. L’esonero, arriva, paradossalmente, nella stagione in cui il Napoli aveva colmato le poche lacune che poteva avere negli anni passati, inserendo il fuoriclasse Lozano, e acquistando il centrale difensivo Manolas, oltre a garantire più’ soluzioni anche offensive con l’esperto Fernando Llorente; il Napoli a mio avviso , quando si è espressa al pieno delle sue potenzialità ha mostrato il miglior calcio della serie A, purtroppo è capitato raramente, lo stesso presidente De Laurentiis, ha manifestato, chiaramente, di preferire un gioco marcatamente offensivo, criticando, seppur velatamente, le scelte tattiche adottate.
Nella prima parte delle competizioni europee, è andata bene, ma non benissimo: la Lazio è stata eliminata, concludendo al terzo posto il suo girone, davanti al Rennes, ma dietro al Cluj e al Celtic, se in campionato vola con i suoi titolatissimi con il terzo posto in classifica a 5 punti dalla vetta, in Europa , come le succede ormai da due stagioni, non è riuscita ad esprimere lo stesso livello di gioco, soprattutto, non ha avuto risposte concrete dai giocatori che in campionato hanno ricevuto uno scarso minutaggio come il gigante Vavro, su cui sono stai investiti 10 mln di euro, oppure lo stesso Valon Berisha, arrivato lo scorso anno per 15 mln di euro, ma mai all’altezza della sua fama con i biancocelesti. Un autentico miracolo sportivo, lo ha costruito l’Atalanta, partita malissimo perdendo addirittura 4-1 all’esordio con la Dinamo Zagabria, perdendo poi in casa con lo Shaktar all’ultimo minuto, ma incredibilmente qualificata, con una rimonta impronosticabile e vincendo nel secondo tempo l’ultima sfida in Ucraina: sta scrivendo la storia , la sua storia in queste settimane e la storia del calcio italiano, per un impresa e, comunque, più’ ampiamente di un periodo della storia del calcio italiano ed europeo che rimarrà impresso e tramandato a tutte le generazioni di appassionati, come lo scudetto del Cagliari di Gigi Riva, o del Verona di Osvaldo Bagnoli o le epopee del Nottingham Forest di Brian Clough. Male invece, l’Inter, che non si è dimostrata all’altezza del palcoscenico europeo, il suo allenatore , non fa altro che lamentarsi, puntando il dito sul mercato estivo, a me sembra che invece sia stato ampiamente accontento, acquistando fra gli altri, il grande centravanti belga Lukaku e i centrocampisti Sensi e Barella, ormai punti fermi della Nazionale di Mancini e acquistati a peso d’oro da Sassuolo Cagliari.
In serie A, due grandi sorprese Verona e Lecce, i cui allenatori Liverani e Juric , stanno conducendo in acque tranquille; ai nastri di partenza, complice un mercato senza colpi ad effetto, sembravano le squadre più’ accreditate ad un veloce ritorno in serie B, invece entrambe hanno ottenuto dei lusinghieri risultati, anche contro formazioni molto blasonate, tanto da essere sempre state in posizioni tranquille di classifica durante il girone di andata.
Roberto Mancini, ct della Nazionale maggiore, ha completato un autentica rivoluzione, ritrovando attaccamento ed entusiasmo, ricostruendo da zero, ripartendo dalle ceneri e i cocci lasciati da Ventura, tornato alle realtà più consone alla sua altezza come la Salernitana in serie B. La Nazionale di Mancini, ha stabilito il record di vittorie consecutive nell’anno solare ben 9, conquistando con scioltezza la qualificazione agli europei itineranti del 2020.
Il Monza in serie C, a dicembre, si trova già’ virtualmente in serie B, in un girone seppur difficile, con team eccellenti come Carrarese e Novara, la squadra brianzola guidata da Berlusconi e Galliani, ha dieci punti di vantaggio sul Pontedera e non mostra segni di cedimento , anzi si parla di innesti molto importanti provenienti dalla serie A, che saranno utili soprattutto nel prossimo e assai probabile campionato di serie B. Restando in terza serie , vediamo come molte società si trovino ancora in forti difficoltà economiche, fra queste spicca il Catania, che stando alla situazione attuale, rischia seriamente il fallimento, nonostante stia comunque disputando un buon campionato, essendo dentro il lotto delle formazioni che parteciperebbero ai play-off , in un girone C , che di fatto è una sorta di serie b, che vede molte società blasonate, come Avellino, Reggina, Bari , lo stesso Catania , il Catanzaro , la Ternana e il Rende.
Fra i giovani calciatori italiani la mia personale classifica vede al terzo posto Gaetano Castrovilli della Fiorentina, una calciatore che ho seguito molto, nel campionato di serie B negli ultimi anni con Bari e Cremonese, che quest’anno ha avuto un impatto devastante alla sua prima stagione in serie A, conquistando anche la Nazionale maggiore; al secondo posto Sandro Tonali del Brescia, nonostante le difficoltà della squadra lombarda , tornata in serie A dopo molti anni, Tonali sta confermando le qualità che si erano viste in serie B, rappresentano il faro del centrocampo del Brescia, anche lui ha conquistato la nazionale maggiore e l’interesse di team molto blasonati, che in estate parteciperanno all’asta per aggiudicarselo; al primo posto Nicolo’ Zaniolo, per lui una crescita esponenziale, oramai leader sia nella Roma che nella nazionale: nella Roma ha la possibilità di migliorarsi quotidianamente , grazie soprattutto alla qualità dei suoi compagni di squadra, ma Zaniolo, rimane a mio avviso il giocatore con maggiore tecnica: di recente sta acquisendo anche quella cattiveria agonistica che lo scorso anno forse gli mancava, che lo stanno forgiando, anche dal punto di vista caratteriale.
Per concludere qui di seguiti chi a mio avviso si è maggiormente distinto nel corso dell’anno:
Miglior Giocatore italiano :
Ciro Immobile
Miglior Giocatore in assoluto :
Lionel Messi
Miglior Giovane in assoluto:
Nicolo’ Zaniolo
Migliore squadra italiana:
Juventus
Migliore squadra in assoluto:
Liverpool
Migliore allenatore in assoluto:
Jurgen Klopp
Migliore allenatore italiano:
Gian Piero Gasperini.
Cari lettori, la stagione sportiva è iniziata da un mese esatto, e il calcio quello vero sta per cominciare, mentre si intensificano le trattative di calciomercato che ha vissuto già metà del suo percorso estivo, in questa intervista a me stesso ,spero di attrarre il vostro interesse sugli argomenti che intendo trattare: è la prima volta che mi cimento in una cosa del genere, speriamo che i risultati siano positivi!
Parliamo di calciomercato chi in serie A fino a questo momento ha operato meglio?
Indubbiamente dopo un mese di calciomercato, è, a mio avviso, la Juventus la società che ha operato nel modo migliore, per cercare di elevarsi ulteriormente e ridurre ancora di piu’ il gap con i top club europei. In Italia da anni non ha rivali sappiamo che l’obbiettivo principale ora sia la conquista della Champions League , solo sfiorata negli ultimi anni, certo con l’arrivo di Sarri sulla panchina, cambia il modo di giocare, ci vorrà un periodo di assestamento, ma l’organico che si sta delineando è davvero da TOPclub. Il grande ritorno di Buffon tra i pali, l’arrivo nella retroguardia del capitano dell’Ajax semifinalista in champions De Ligt, gli ingaggi a centrocampo di Rabiot e Ramsey , tutti top player di altissimo livello . In queste ore ,mentre scrivo, è avviatissima la trattativa con il Manchester United per portare a Torino il fortissimo e potente centravanti Lukaku ex Everton , che garantirebbe con Cristiano e con gli esterni offensivi a disposizione di Sarri un attacco davvero atomico. L’unico neo , per adesso è una rosa eccessivamente ampia, sappiamo che Sarri storicamente effettua rotazioni con un numero ristretto di calciatori , quindi la società deve essere altrettanto brava nella fase di uscita degli elementi non strettamente funzionali al progetto in modo da non creare malumori e da non sperperare un patrimonio calcistico importante .
Che mercato stanno facendo Napoli e Inter , le più’ probabili rivali della Juventus nella corsa allo scudetto?
Il Napoli bene , anche se un centravanti va acquistato , e anche qui la rosa sfoltita, sono stati confermati tutti i migliori giocatori , arrivato Manolas che insieme al Koulibaly formerà la coppia probabilmente più’ granitica di tutto il campionato (mentre l’inter avrà il tridente difensivo in assoluto più’ forte), sono partiti Rog e Diawara e forse partirà Verdi per fare cassa, dovesse arrivare Lozano dal PSV sarebbe competitiva per puntare a giocarsi lo scudetto fino all’ultimo. L’Inter? L’acquisto Top è ovviamente quello di Antonio Conte, con la sua personalità e grinta che riesce a trasformare in energia positiva per i suoi calciatori, ma il mercato e’ insufficiente fino a questo momento per il problema attacco, con Icardi fuori rosa e per altro difficile da piazzare, stanno sfumando i principali obbiettivi, resta sempre viva la pista Dzeko , un grandissimo attaccante ,ma comunque datato classe 1986, è arrivato Barella un ottimo colpo, ma per il momento la squadra non è completa, ci sarà da lavorare molto del mese di agosto.
Quale società sta operando bene , meglio rispetto alle attese?
Secondo me, la Sampdoria sta operando molto bene, nonostante si susseguano voci, di un imminente cambio di proprietà , il DS Carlo Osti, sta operando per il meglio: è stato scelto un ottimo allenatore come Di Francesco , con una grande voglia di rivalsa, dopo l’esonero con la Roma, in difesa sono arrivati due grandissimi calciatori come l’ex Inter Murillo e soprattutto il laterale nazionale Under 21 Fabio De Paoli ex Chievo, uno dei migliori italiani in quel ruolo classe 1997.
Chi sarà il migliore giovane italiano della stagione?
Io personalmente, stravedo per Nicolo’ Zaniolo, un calciatore dalla tecnica cristallina, non penso si debba parlare di consacrazione, perché’ lo scorso anno da esordiente , ha giocato una stagione strepitosa: esordendo prima in champions a Madrid da titolare che in campionato; essendo convocato in Nazionale maggiore ancor prima di esordire in Serie A; segnando dei bellissimi gol con la Roma. Nel finale di stagione si è un po’ perso ma e’ normale per un diciannovenne, che ha vissuto cosi tante emozioni in cosi poco tempo, la fortuna di questo ragazzo è di avere una famiglia molto solida alle spalle ,con il papa Igor ,ex grande centravanti a sua volta, pronto a consigliarlo per il meglio, pronta a sostenerlo e a stargli accanto nel modo giusto, nei momenti di difficoltà. Se migliora un pochino sotto il piano caratteriale , è destinato a diventare uno dei più grandi di sempre nel suo ruolo.
Da chi si aspettava di più a questo punto?
Il mercato è ancora lungo, la Fiorentina di Commisso sembrava portare avanti chissà quali proclami, ma per ora sta pensando soprattutto a sfoltire un organico esagerato, anche se è in dirittura d’arrivo l’acquisto di Lirola, che sarebbe un un innesto di grandissima qualità.
Le altre di serie A?
Benino le tre neo promosse anche se gli organici vanno ulteriormente arricchiti, se si vuole lottare fino all’ultimo per la permanenza in massima divisione. Sono moto curioso di vedere all’opera Tonali nel Brescia per vedere se è in grado di imporsi anche in A. Le romane benino , la Lazio ottimo colpo con Lazzari, ma l’ago della bilancia è sempre Milinkovic-savic. Ottimo il mercato del Bologna, con l’incognita allenatore, vedremo se le prolungate assenze di Mihaijlovic , produrranno un effetto negativo sui giocatori. Milan ancora indecifrabile, bene il Toro che sta affrontando l’Europa League con grande determinazione.
Cosa pensi del Palermo In serie D?
Penso, che era ora di essere rigidi nel rispetto delle regole, il Palermo è stato lo scorso anno ad un piccolo passo dal ritorno in serie A, ma senza avere le fondamenta sotto i piedi: ripartendo dal basso, potrà fortificarsi e quando tornerà a grandi livelli avere una struttura tale da non incorrere più negli stessi errori: un po’ quello che è successo al Parma, ma questa cosa deve anche far pensare che una società calcio deve essere guidata , prima di tutto da amanti del calcio e possibilmente tifosi della società stessa, senza dare spazio ad imprenditori a caccia, soprattutto, di notorietà e con interessi sottostanti diversi .
Le regine del mercato in serie b e in serie c?
In serie B l’Empoli , pronto probabilmente verso l’ennesimo ritorno in serie A. In serie C, il Monza di Berlusconi e Galliani sta allestendo una formazione già da serie B, anche se la cadetteria va conquistata sul campo.
Cosa pensa dell’istituzione della Agente sportivo , del ritorno al passato, anche se con qualche ritardo?
Io sono diventata Agente Fifa nel settembre del 2007, superando l’esame a Roma rispondendo correttamente a 18 delle 20 domande oggetto dell’esame , che in quell’occasione oltre che da me venne superato da circa il 10% dei candidati. Quando venne istituita la “liberalizzazione” nel 2015, fu un colpo al cuore per me e tanti altri come me che hanno sudato quel titolo, vedere il moltiplicare delle figure di agente da soggetti “senza Arte ne parte “. Noi agenti pre 2015 ci siamo opposti da subito a questa liberalizzazione costituendo un nostro apposito sindacato : IAFA Italian Association Football Agents , e finalmente da quest’anno si è ritornati al passato, con l’estromissione dall’albo degli agenti che non hanno sostenuto l’esame, anche se a questi è stata concessa l’opportunità di operare in sede di calciomercato fino a fine anno. Questa ultima deroga e’ ,a mio avviso , estremamente ingiusta, suffragata da un indirizzo normativo contrario; comunque sia il ripristino dell’esame abilitativo da sostenere ora davanti al Coni e alla FIGC, rappresenta una grande vittoria per noi Agenti in virtù’ del superamento dell’esame , quindi sono molto favorevole all’istituzione del nuovo registro federale ( al quale sono iscritto con numero 0346) e alla modifica dei termini per esercizio della attività di agente sportivo in ambito calcistico.
Infine cosa pensa del calcio femminile?
Il calcio femminile, è in costante ascesa nel nostro paese, questo perché è cambiato il modo di approcciarci ad esso. Ho sempre seguito, il calcio delle donne, in passato i match anche del massimo campionato, venivano disputati in campi periferici, con pochissimi appassionati sugli spalti e scarsissimo rilievo mediatico per gli eventi. Negli ultimissimi anni , invece, abbiamo scoperto, che le calciatrici oltre ad essere molto belle ed aggraziate, sanno anche giocare a pallone, quello che serviva era dare maggiore ” appeal” e visibilità a tutto il movimento, e grazie all’allestimento di rose anche competitive , da parte di società importanti al maschile che hanno aperto una sezione femminile, rilevando spesso i diritti di società meno blasonate, hanno fatto crescere in brevissimo tempo, ed in modo esponenziale l’interesse del pubblico per il calcio femminile.