A Silvio

Non ho , certo, la presunzione di erigermi a poeta, ne intendo far rivoltare nella tomba Giacomo Leopardi, ma , nonostante questa premessa, oggi mi sento di scrivere cosi’….

Silvio ricordi ancora il tempo della tua vita terrena

che credevo immortale

quando i tuoi occhi si illuminavano

e i tuoi sogni e le tue visioni

diventavano realtà…

Ho pensato molto in questi giorni, devo dirvi che la notizia appresa solo lunedì scorso, mi ha realmente scioccato, ero convinto che il Presidente fosse davvero indistruttibile ed immortale, e che sarebbe sopravvissuto a tutti, che c’è l’avrebbe fatta anche questa volta, che per lui si sarebbe fatta un eccezione.

L’ “ode” che ho scritto sintetizza al massimo, ciò che per me rappresentava e l’idea che avevo io di Lui: visione forse da molti condivisa o forse no, ma di certo ogni italiano sia in modo diretto che indiretto in qualche modo è stato influenzato dalla sua persona.

Primi anni ’80 , ero un bambino che frequentava le scuole elementari, le reti televisive commerciali nate da pochi anni, regalarono ai bambini della mia generazione un programma contenitore ” Bim Bum Bam”, condotto dal poco più che 20enne ed esordiente Paolo Bonolis, che ci donarono ore di spensieratezza nei pomeriggi dopo la scuola. Programma diventato “cult” o iconico come forse oggi è solito dirsi, nel quale abbiamo potuto vedere i piu’ bei cartoni animati, che ci hanno accompagnato per tutta la nostra giovinezza, come non ricordare ad esempio tutta la saga di Holly & Benji.

Nel 1983 la rete ammiraglia ,della allora Fininvest, Canale 5, trasmise un evento calcistico organizzato in Italia e voluto proprio da Silvio Berlusconi, il Mundialito per clubs, manifestazione che mi affascino’ moltissimo (acquistai anche il gioco da tavolo che tuttora posseggo), era questa la seconda edizione: la prima si era disputata in Uruguay due anni prima, anche questa trasmessa sulle reti Fininvest. La manifestazione , vedeva la partecipazione di squadre di calcio, che avessero nella loro bacheca almeno una Coppa Intercontinentale: parteciparono Inter, Milan, Flamengo , Penarol e al posto dell’ Ajax che rinuncio’, il vuoto venne colmato dalla Juventus, che al tempo però, non aveva ancora vinto alcuna coppa Intercontinentale (ci sarebbe riuscita due anni piu’ tardi contro l’Argentinos Junior). Juventus, che si aggiudico’ il torneo che si svolse tra giugno e luglio del 1983 e riscosse molto successo mediatico, in occasione di quell’evento sportivo, sentii parlare per la prima volta di Silvio Berlusconi, avevo 8 anni.

Nel febbraio del 1986, la notizia della sua acquisizione del Milan dall’imprenditore milanese Giuseppe Farina. Ricordiamo che nei 4 campionati precedenti il Milan ne aveva vissuti due in Serie B, gli unici della sua storia, il primo in seguito alle vicissitudini del calcio scommesse, il secondo dopo una retrocessione sul campo nel 1982, quindi era un Milan nel peggior periodo della sua leggendaria esistenza. Leggendarie , rimarranno nella nostra mente le immagini del Cavaliere che arrivava in elicottero a Milanello, un segno di rottura, a cui non eravamo abituati, destinato a cambiare gli scenari e gli equilibri usuali.

Un “self made man” citando uno slogan , molto in voga al tempo, ma che calza a pennello per quella che è stata tutta la vita terrena del presidente.

Nel primo vero anno di Silvio Berlusconi al Milan, cominciarono ad essere gettate le basi per i successi che tutti conosciamo i famosi 29 trofei in 31 anni, che ne fanno il Presidente più vincente. Piu’ vincente di cosa? della storia del Milan? del calcio italiano? del calcio mondiale? I record esistono per essere battuti, l ho sempre sostenuto, quello che resta è questa incredibile scia di vittorie, che per chi come me, pur non essendo tifoso del Milan, ma essendo tifoso del bello del calcio, non puo’ che rimanere strabiliato e riconoscente per cio’ che ha potuto vedere e vivere.

Tornando al 1986, in panchina venne riconfermato il “barone” Nils Liedholm, svedese che da calciatore aveva fatto parte del cd “Grande Milan” , quindi anche beniamino, del giovane Silvio Berlusconi, che da ragazzino seguiva il Milan accompagnato allo stadio San Siro da papa’ Luigi. Quella estate, arrivarono i primi acquisti della nuova era che gettarono le fondamenta della squadra degli invincibili: infatti arrivo’ dall’ Atalanta a suon di miliardi Roberto Donadoni, che aveva fatto benissimo nelle annate precedenti in serie A, venne acquistato Daniele Massaro dalla Fiorentina che, sarebbe stato assoluto protagonista anche in una finale di Coppa dei Campioni, arrivo’ Dario Bonetti che completo’ il reparto difensivo, in porta ecco Giovanni Galli allora portiere titolare della Nazionale di calcio, che lascio’ la Fiorentina dopo 10 anni di militanza consecutiva ed infine il bomber Giuseppe”nanu” Galderisi. La stagione in se, non ando’ in verità particolarmente bene, tanto è che dopo la 25esima giornata Nils Liedholm venne esonerato, in seguito ad una serie di risultati negativi fatale al tecnico svedese fu la sconfitta del 5 aprile 1987 in trasferta contro l’Avellino , allo stadio Partenio i padroni di casa si imposero per 2 a 1 con le reti di Angelo Alessio e Sandro Tovalieri, per il Milan accorcio’ le distanze Mauro Tassotti. In panchina ,gli subentro’, il suo vice Fabio Capello, che riuscì a conquistare l’accesso alla coppa Uefa per l’anno successivo grazie allo spareggio vinto per 1-0 con la Sampdoria e disputato sul neutro di Torino (stadio Comunale) , dopo una partita molto tirata, fu il primo traguardo raggiunto dalla nuova proprietà. Ricordo quella partita, trasmessa in diretta dalla Rai, venne decisa nei tempi supplementari da Daniele Massaro.

Dopo quel match, molti, io per primo, pensavamo ad una conferma di Fabio Capello sulla panchina (ma evidentemente i tempi per il cavaliere non erano ancora maturi) , invece venne fuori un colpo a sorpresa, il primo colpo di genio in ambito calcistico, arrivo’ dalla serie b un tecnico romagnolo di Fusignano che strego’ Silvio Berlusconi che ne intui’ carisma e potenzialità: Arrigo Sacchi. Il Cavaliere ebbe modo di testare il mister di Fusignano, che con il suo Parma si contrappose al Milan, per due volte in Coppa Italia nella stagione 1986/87, dapprima nella fase a gironi che al tempo si svolgeva tra agosto e settembre e negli ottavi finale, questi episodi vengono raccontati dallo stesso Arrigo Sacchi nel suo libro autobiografico “Calcio Totale”, che è stato protagonista dell’articolo del 19 marzo 2020 nella rubrica Libri& Palloni.

Il resto è leggenda, con l’arrivo di Sacchi e del trio di olandesi che conquisto’ nel 1988 il primo trofeo dell’era Berlusconi lo scudetto che diede il la’ a tutte le altre vittorie in campo nazionale, europeo e mondiale.

Ultimo aneddoto ,quelli della mia età lo ricorderanno senz’altro, l’innamoramento calcistico del cavaliere per tale calciatore argentino Borghi, che dalla stagione 1988/89 con l’introduzione del terzo staniero per squadra avrebbe dovuto affiancare Marco Van Basten e Ruud Gullit, invece Arrigo Sacchi spingeva per l’acquisto di Frank Rijkaard. Claudio Borghi era giunto alla ribalta giovanissimo, nella già citata finale della Coppa Intercontinentale del 1985 la prima vista dalla Juventus, dove gioco’ una strepitosa gara con la maglia dell’ Argentinos Junior, colpi’ anche Silvio Berlusconi che decise di portarlo nel suo Milan nel 1988, dopo averlo testato l’anno precedente nella terza ed ultima edizione del Mundialito per clubs. Come è andata lo sappiamo tutti, Il Milan prese il terzo olandese, Borghi venne prestato al Como, dove gioco’ poco senza lasciare rimpianti e senza mai incidere, di lui se ne persero velocemente le tracce: era stato acquistato per 5 miliardi di lire e per questo il Cavaliere è stato ,per molti anni a venire ,sbeffeggiato per il caso di Claudio Borghi, senz’altro un intuizione poco felice!

L’ultima intuizione del Cavaliere, molto recente e datata 2022, Berlusconi dopo aver portato per la prima volta nella sua storia il Monza in serie A, preso in Serie C 4 anni prima, vede la squadra arrancare dopo 6 giornate all’ultimo posto in classifica con 1 punto in 6 partite 3 gol fatti e 14 subiti. Capisce che per evitare di vanificare gli sforzi degli anni precedenti, deve prendere in mano la situazione, e senza pensarci su decide per l’esonero di Giovanni Stroppa, uno dei suoi fedelissimi nel Milan e tecnico della prima storica promozione in Serie A, promuovendo dal settore giovanile Raffaele Palladino, in passato ottimo calciatore, ma senza esperienza come allenatore dei grandi. Questa scelta voluta fortemente dal Presidente Silvio Berlusconi si rivela quanto mai azzeccata, il Monza all’ esordio di Palladino batte la Juventus e da via ad una incredibile serie di risultati positivi e a vittorie eccellenti, che porterà a posizionarsi , a fine torneo, nella tanta auspicata dal Presidente, colonna di sinistra della classifica!
Silvio Berlusconi non c’è più ma i suoi insegnamenti, la sua ironia, le sue intuizioni, la sua creatività, le sue visioni, ciò che ha realizzato restano presenti in noi (in tutti noi ne sono certo) e continueranno ad accompagnarci!