Il 12 maggio 2019 scrissi l’articolo ” English Style” , solo quattro anni fa le 4 finaliste delle coppe europee (allora non c’era ancora la Conference) erano tutte squadre inglesi. Quattro anni dopo le cose sono radicalmente ed incredibilmente ,aggiungerei, cambiate. Lo scorso anno innanzitutto la Roma ha trionfato nella neonata Conference League, interrompendo un digiuno che durava dal 2010 dalla vittoria dell’Inter di Mourinho in Champions. Quest’anno nella competizione piu’ importante abbiamo avuto un euroderby, Milan – Inter, già disputato 20 anni fa.
Ecco il programma delle finali di quest’anno:
Champions League 10 giugno 2023 a Istambul Manchester City-Internazionale
Europa League 31 maggio 2023 a Budapest Roma-Siviglia
Conference League 7 giugno 2023 a Praga Fiorentina-West Ham .
Una squadra italiana in finale in tutte e tre le competizioni, con la possibilità di una storica tripletta.
Un risultato eccezionale, che ribalta completamente le argomentazioni, di cui abbiamo trattato in passato, circa la crisi del calcio italiano a livello europeo. Si tratta di un vero e proprio, risveglio: un rinascimento del pallone nostrano, certo dovremo capire se ci sarà continuità nel prossimo futuro, ma nel frattempo ci godiamo questi risultati per altro pienamente meritati. Il divario con squadre spagnole e inglesi, sul piano economico, e delle strutture resta inalterato, non ci sono stati cambiamenti sostanziali. La differenza , a mio avviso, è data dalla bravura dei nostri dirigenti, che hanno saputo mettere a frutto, anche le difficoltà reali incontrate nel corso degli anni, per trovare soluzioni adeguate per superarle, per colmare nel miglior modo possibile le lacune, non avendo possibilità economiche e potere d’acquisto paragonabile a quello di altre squadre. Come esempio, vediamo le finaliste della Coppa dei Campioni la squadra inglese lo scorso anno ha acquistato il suo regista Grealish dall’Aston Villa pagandolo circa 100 mln di sterline pari a 117 mln di euro, quest’anno ha invece ingaggiato il piu’ forte centravanti del momento Haaland dal Borussia Dortmund per 75 mln di euro e puo’ permettersi di pagare uno stipendio al formidabile bomber norvegese di 30 mln di euro a stagione. La squadra italiana invece ha dovuto ricorrere a due prestiti, per dare a Simone Inzaghi il centrale difensivo titolare Acerbi, preso in prestito gratuito dalla Lazio, e il centravanti Romelu Lukaku venduto due anni fa per oltre 90 mln di euro, e riaccolto dopo un anno per appena 8 mln in prestito secco. L’inter, è una società con gravi problemi economici, nonostante cio’ ha vinto la coppa Italia, è attualmente terza in campionato ed è in finale di Coppa dei Campioni.
Un dato ulteriore, che deve comunque fare riflettere, è che tutte e tre le squadre italiane finaliste delle tre competizioni, sono di proprietà non italiana. Mi domando, è forse questo il sistema per rimanere competitivi per il futuro? Inter proprietà cinese, Roma proprietà statunitense pura, Fiorentina proprietà statunitense con il suo proprietario Rocco Commisso che è un emigrante calabrese che ha fatto fortuna negli USA. Proprietari appassionati di sport, ma ,anche, interessati al business che vedono il calcio come importante veicolo promozionale per le altre loro attività: attualmente la realtà predominante è questa, vediamo anche altre società già in mano straniera lo Spezia impegnato nella lotto per la permanenza in serie A e il Parma invece che attualmente sta disputando i play-off per tornare in massima serie hanno entrambe proprietari statunitensi. Fanno eccezione le prime due della classe in serie A il Napoli di Aurelio De Laurentiis e la Lazio di Claudio Lotito.
Non ci resta che attendere l’esito delle tre finali, mettendo da parte simpatie ed antipatie, sperando in una bella tripletta di vittorie, delle quali beneficeremo un po’ tuttti, in modo che da questo risveglio si possa generare una nuova stagione di successi, un Italian Style , o meglio Stile Italiano di cui essere tutti orgogliosi!