Finché la barca va…

La pausa delle nazionali, ci impone un primo bilancio di questa stagione, la prima interamente pandemica , in attesa del rush finale. La Juventus, rappresenta, a mio avviso, la più’ grande delusione stagionale, ma a dire il vero più che di delusione parlerei di scommessa persa. Negli ultimi 9 anni erano arrivati altrettanti titoli nazionali, il grande lavoro lo aveva fatto Antonio Conte, forgiando un grande gruppo, conferendo una grande personalità ed un idea di gioco offensiva ben definita che è stata inculcata come un marchio di fabbrica nella rosa di squadra, in particolare nei cosiddetti ” senatori” che hanno, negli anni successivi, provveduto a tramandarla ai nuovi arrivati: calciatori altrettanto importanti e funzionali al progetto Juventus. Gli allenatori che si sono alternati in queste stagioni(Conte, Allegri, Sarri), non hanno fatto altro che gestire il gruppo, cosa per altro non semplice, ma non hanno mai pensato di stravolgere l’impianto di gioco e tecnico ormai collaudato e necessario per continuare a vincere, sono stati più che altro gestori del gruppo e i risultati sono stati dalla loro parte. Di Sarri, ad esempio, si è detto di non aver mai proposto quello che viene definito “sarrismo” il suo stile di gioco che lo ha reso celebre sia a Empoli che a Napoli, gioco votato all’attacco dove spesso non trova posto un ariete centrale, inoltre Sarri è poco propenso ai cambiamenti di formazione, se stanno bene, per lui giocano sempre gli stessi, difficilmente dei gregari hanno avuto spazio nelle sue formazioni. Di questa filosofia a Torino, non si è visto praticamente niente, ma Sarri da uomo navigato ed esperto, ha capito velocemente che per continuare a vincere, almeno in campionato, non era il caso di procedere con stravolgimenti di gioco e di uomini, ma limitarsi a gestire meglio che poteva il gruppo, e, nonostante un piccolo intoppo come una sostituzione di Cristiano Ronaldo a partita in corso, con tanto di chiarimento e riconciliazione tra le parti, è riuscito a vincere il nono scudetto di fila, staccando la Lazio alla ripresa del campionato dopo la sospensione per Covid. In questa stagione, dopo l’esonero dello stesso Sarri, a cui è stata fatale l’eliminazione da una strana Champion’s League , disputata ad agosto dopo la fine del campionato, si è deciso, frettolosamente di affidare la guida della prima squadra ad Andrea Pirlo, che solo due settimane prima era stato ingaggiato come allenatore della squadra U23 militante in serie C, che avrebbe rappresentato la prima esperienza da tecnico per lo stesso Pirlo. Invece all’ indomani dell’eliminazione per mano del Lione e dell’esonero di Sarri, venne deciso di affidare le redini della prima squadra direttamente a Pirlo promuovendolo dall’U23 che non aveva nemmeno iniziato ad allenare. In questa scelta la dirigenza, sperava di trovare quello che per il Real Madrid era divenuto Zidane, di Pirlo si è sempre detto mentre giocava che fosse già un “allenatore in campo”, questa è stata la motivazione principale per far propendere per questa soluzione e non perdere tempo a cercare alternative valide e più’ costose. Dal primo momento Andrea Pirlo, ha dimostrato di voler “rompere” con il passato imponendo le sue idee, ed inserendo da subito in prima squadra dei giovani provenienti dalla seconda squadra. Un taglio nettissimo con il passato, ricorderete infatti nelle gestioni del quasi decennio precedente, anche i nuovi acquisti, con eccezione magari di Cristiano, venivano inseriti gradualmente nello scacchiere bianconero: da subito si è intuito che la squadra avesse perso lo smalto delle annate precedenti, e se inizialmente l’estro dei campioni è riuscito a mascherare, queste difficoltà, man mano che procedevano le partite si è capito che la Juve di Pirlo, non sarebbe stata in grado di continuare la striscia di vittorie in campionato, tra l’altro sarebbe stato il decimo scudetto di fila, un record a cui la dirigenza teneva particolarmente . Involuta, con un gioco non all’altezza e tutti i giovani utilizzati, che non si sono praticamente mai distinti, possiamo parlare di scommessa persa da parte dei dirigenti, se poi parliamo dell’eliminazione agli ottavi di finale di champion’s league per mano del Porto il quadro è completo, Sarri per molto molto meno è stato allontanato. La dirigenza, dice di voler insistere con Pirlo, che il progetto è appena agli albori vedremo, certo che per adesso è davvero fallimentare, se prima la barca andava da sola come radiocomandata, adesso è del tutto arenata e non riesce a disincagliarsi, chissà se con la finale di Coppa Italia, riuscirà, almeno, a riprendere il mare…

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