Libri & Palloni (4)

Cari amici appassionati di calcio, in questo nuovo appuntamento con la rubrica Libri& Palloni, il mio “consiglio” letterario si rivolge ad una lettura, a mio avviso assolutamente imperdibile, un libro scritto da un allenatore non fra i più’ celebrati ,ma assolutamente fra i più intelligenti , innovativi e seri del panorama nazionale. Un tecnico del quale ho iniziato a seguire la carriera nei primi anni ’90 quando portò una piccola realtà come il Sandona’, squadra di San dona’ di Piave, nei campionati professionistici, proponendo un calcio votato all’attacco, ma non per questo spregiudicato, ne squilibrato, un tecnico dalla storia davvero affascinante, che ho sempre stimato ed apprezzato particolarmente e che merita di essere ricordato e conosciuto da tutti per la sua signorilità , la sua carica di umanità , le sue idee e, soprattutto, per il suo ruolo di educatore, in uno sport, dove determinati valori sportivi ed umani vengono sempre più spesso soverchiati dalla forza dirompente del denaro.

Il libro, che io ho letto poche settimane fa, e che vi invito a leggere si intitola ” IL CALCIO E L’ISOLA CHE NON C’E’ ” edito da Mazzanti Libri pubblicato nel 2014 autore EZIO GLEREAN

La storia di Ezio Glerean comincia in Veneto a San Michele al Tagliamento dove nasce nel 1956, buon calciatore, io ho ricordi di lui nella Cavese e nel Trento negli anni ’80, ma le maggiori soddisfazioni calcistiche, arrivano una volta attaccate al cd chiodo le scarpe bullonate. Nei primi anni ’90 fu l’artefice dell’approdo per la prima volta tra i professionisti del Sandona’ la squadra di San Dona’ di Piave , una formazione composta da calciatori che avevano prevalentemente giocato fra i dilettanti, mettendo in mostra un calcio altamente offensivo, frutto di anni di studi in Olanda dove si e’ formato tecnicamente, molti dei giocatori di quella squadra furono poi grandi protagonisti anche nelle successive stagioni al Cittadella.

Proprio a Cittadella, il mister veneto cominciò ad avere le giuste attenzioni per il suo lavoro: prima di allora di Ezio Glerean si conosceva poco, si sapeva che aveva una bellissima moglie olandese , Caroline, ma le imprese calcistiche con il Sandona’ non avevano avuto il giusto risalto sulla stampa nazionale, anche perché non erano andate aldilà della serie C2, (negli anni successivi il Sandonà guidato da Bruno Tedino giocherà anche in serie C1), qui propose alla ribalta nazionale il suo famoso modulo ultraoffensivo 3-3-4 , con il quale riusci’ a portare una piccolissima realtà come Cittadella in serie B confermandosi protagonista, era un modulo offensivo ma tutto sommato anche equilibrato dove gli esterni d’attacco, dovevano essere bravi a ripiegare nella fase difensiva, cosi come gli esterni di centrocampo. Questo modulo assolutamente innovativo per il calcio italiano, dove fino ad allora già’ il 4-3-3 tanto caro a Zeman era considerato uno schema ultraoffensivo, dove in assenza di adeguata copertura difensiva si rischiava di essere troppo sbilanciati e subire molte reti, anche se il gioco era altamente spettacolare e molto spesso anche redditizio.

Ezio Glerean , come detto si formo’ come tecnico in Olanda, seguendo da vicino gli allenamenti dell’Ajax dove elaborò il suo impianto di gioco. Nel libro spiega bene le tecniche e le metodologie degli allenamenti che seguì, nei diversi periodi in cui fu ospite dell’Ajax, soffermandosi sulla figura di Joan Crujff allora allenatore dei lancieri e della sua supervisione su tutti gli allenamenti anche dei ragazzi delle giovanili, tutti allenati con lo stesso metodo con lo scopo di arrivare in prima squadra, i calciatori venivano scelti ed indirizzati fin da piccoli, inculcandogli i valori che da sempre hanno contraddistinto la squadra.

Proprio a questi valori , si è sempre ispirato il mister, cercando di imprimerli nelle menti dei giocatori che ha avuto a disposizione nel corso della sua carriera, cercando di trasmettere esempi morali e umani che alla base di ogni risultato e soddisfazione sportiva.

Oltre a ricordi e aneddoti di presidenti galantuomini, di gruppi di calciatori che sono diventati come come una sorta di seconda famiglia, di eccezioni di calciatori , che mal consigliati, hanno fatto prevalere gli aspetti materiali su quelli umani, il testo si sofferma molto sull’aspetto strettamente morale ed educativo che lo sport deve insegnare, ai valori come rispetto, lealtà e fiducia che dovrebbero essere alla base di ogni competizione di qualsiasi tipo.

Nel calcio attuale, dove i ritmi sono forsennati, dove a tutto viene dato un valore monetario, dove raramente viene concesso di sbagliare, queste teorie potrebbero fare sorridere ed essere considerate superate e viste come una perdita di tempo, ma a mio avviso sono ,invece, l’essenza stessa di questi fantastico sport, e chiunque abbia intenzione di approcciarvisi dovrebbe attenersi scrupolosamente alla loro osservanza, cercando di capire quale sia la scala di valori da seguire, e non cercando ,come sovente avviene oggi, quella che sia la via più’ velocemente indirizzata verso la popolarità e i guadagni: non dimenticare mai che il calcio prima che un lavoro è una passione , e come tutte le passioni va assecondata con rispetto ed abnegazione.

Sport & Parole

Un pensiero riguardo “Libri & Palloni (4)

  1. Abbinare libri e calcio costituisce un connubio ben riuscito fra cultura e passione per il mondo dello sport. Scandagliare il privato e le originali intuizioni tattiche di un allenatore come Glerean, non conosciutissimo, ma sicuramente molto bravo sotto il profilo delle competenze calcistiche, costituisce un esperimento dell’autore ben riuscito e di elevato livello professionale. Auguriamoci pertanto che Santone dia continuità a questo suo filone giornalistico, regalandoci altre preziose perle che si collocano a metà strada fra cultura e passione calcistica . Aurora

    "Mi piace"

Rispondi