Video AssistenzaRbitrale

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Lo scorso week end alcuni incontri validi per la seconda giornata del campionato di calcio di Serie A si sono chiusi al centesimo minuto o al novantottesimo. No , non è stato modificato il tempo di durata degli incontri per renderli più spettacolari, ne sono frutto di una incredibile catena di infortuni per la preparazione ancora approssimativa di inizio stagione, è solo uno degli effetti della cosiddetta VAR , la nuova frontiera del calcio moderno di cui evidentemente si sentiva la necessità , come  da tempo avviene in altri sport come pallacanestro ,pallavolo, tennis e pallanuoto come sottolineato anche dall’icona del calcio italiano, nonché mondiale Gigi Buffon.

Video Assistant Referee, è questo il nome ufficiale di questa nuova tecnologia di ausilio agli arbitri nella conduzione della gara( per altro già utilizzata in alcuni campionati come ad esempio nella Major Soccer League USA) che può’ essere utilizzata in 4 casi specifici:

  • per stabilire la regolarità di un goal;
  • per decidere se espellere un giocatore;
  • per decidere se assegnare un calcio di rigore;
  • per correggere l’ammonizione o l’espulsione di un giocatore sbagliato.

All’interno dello stadio le società hanno provveduto ad allestire una Video Operation Room ove sono presenti i tecnici e due arbitri effettivi , solo questi ultimi possono comunicare con l’arbitro in campo: possono farlo di proprio iniziativa o su iniziativa dell’arbitro di campo. A bordo campo al centro fra le due panchine viene allestita la Referee Review Area ,la zona di revisione arbitrale con un monitor posizionato a disposizione dell’arbitro per verificare le situazioni per cui è stato richiesto l’intervento della tecnologia, e per il quale l’arbitro può prendersi tutto il tempo che vuole prima di far riprendere il gioco.  Una curiosità , in caso di problemi tecnici(guasti, mancanza di elettricità ecc.), la VAR non entrerebbe in gioco e l’arbitro procederebbe con una conduzione di tipo “tradizionale”.

L’introduzione della VAR , nella logica, è ridurre al minimo l’errore degli arbitri, ed evitare al massimo polemiche e torti arbitrali, da questo punto di vista potremmo dire esperimento riuscito? Forse si, nella prima giornata di campionato abbiamo visto la compostezza dei giocatori della Juventus accettare loro malgrado , la decisione del calcio di rigore subito tramite VAR che l’arbitro di campo non aveva visto, sono ,del resto, decisioni quelle prese con il supporto dettagliato dell’assistenza video anche difficili da contestare.

La domanda che pero’ io mi pongo è: sarà questa la nuova essenza del calcio? E’ questa la nuova frontiera del calcio moderno, cui dovremo adeguarci? Incontri interrotti di sovente per esaminare al microscopio gli episodi dubbi, decisioni molto lente per ridurre al massimo il margine di errore, ritmi spezzati ,recuperi che aumentano a dismisura.

Mi auguro che la IFAB (International Football Associaton Board) abbia pensato anche a questi interrogativi quando nel giugno del 2016 ha approvato l’utilizzo del VAR, o forse ha pensato ad un uso più’ circoscritto più’ limitato a pochi episodi dubbi, non credendo che in cosi poco tempo potesse prendere quasi il sopravvento , rispetto alle decisioni di chi va in campo , che in questo momento mi sembra spaesato non ancora integrato con questi nuovi metodi, anche perché quella che in buona fede era la insindacabilità arbitrale viene di fatto meno.

Sono dell’idea di ricercare il giusto equilibrio, e di imparare dagli errori e dalle storture del sistema appena introdotto per correggere il tiro, da un lato ben venga un ausilio per il sistema arbitrale per cercare di limitare al massimo gli errori e quindi ridurre al minimo ipotesi di sospetto e di complotto, da un altro dobbiamo mettere sul piatto della bilancia quello che è lo sport Calcio , fatto di contrasti, contatti fisici, agonismo , adrenalina : le lunghe interruzioni, i maxi recuperi ,i numerosi calci di rigore in più fischiati stanno andando a snaturare l’essenza propria di questo sport. All’uopo mi ricollego alle parole del capitano della nostra Nazionale di Calcio Gigi Buffon, che ha parlato di similitudini del calcio con la  pallanuoto con l’introduzione della VAR , dove in ogni gara vediamo molti tiri di rigore per falli a centro vasca :il rischio che si arrivi a questo c’è , in area di rigore nelle partite più accese sono numerosi i contrasti, non per questo per ognuno di essi deve essere fischiato un calcio di rigore.

Siamo solo all’inizio della stagione , ma la VAR , che doveva eliminarle, alimenta numerose polemiche e fa parlare di se , il mio auspicio è che da questa tecnologia possa essere preso il meglio per eliminare effettivamente le iniquità , ma che non venga mai eliminata quella che da sempre è stata la prima norma del regolamento del giuoco del calcio , pur non essendo mai stata codificata , la regola del BUON SENSO.

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La morale del calciomercato è morale?

Come sapete, sono nato nel 1975, ho quindi 42 anni, seguo il calcio dal 1982 dal settembre 1982 : si non seguii con particolare interesse i mondiali che ci videro trionfare per la terza volta, di cui ho nitidi ricordi solamente dei festeggiamenti per le piazze e le via di Marina di Carrara, dove vivevo al tempo.

Gli anni ’80 , quelli a cui sono più’ legato: campionato italiano d’élite a sole 16 squadre le più’ forti del panorama nazionale , due stranieri per squadra, grandi campioni e beniamini( bandiere ) dei sostenitori che si identificavano in loro. Grandi colpi allora miliardari ,di un calciomercato molto più intenso che si esauriva nella prima metà di luglio e poi si pensava al precampionato, la Coppa Italia con il girone a 5 squadre e a metà settembre l’inizio del campionato, allora si,  più bello del  mondo.

Nel corso degli anni, il calcio si è enormemente evoluto, vuoi per le innovazioni sul piano tattico: dalla fine degli anni ’80 con l’avvento in serie A di Arrigo Sacchi, vuoi negli anni ’90 con l’introduzione delle Pay tv, e quindi con la possibilità di godere dello spettacolo calcio comodamente seduti sulla poltrona di casa.

Sono stati immessi nel sistema una pioggia di milioni  (prima miliardi), aumentando le differenze ” sociali” fra i club di maggior richiamo, rispetto a quelli cd minori, togliendo , di fatto, la possibilità a tante sane e belle realtà, di competere costantemente per i vertici; al cosiddetto “calcio moderno”  non sono affatto affezionato,( sarò anche antico, ma ho sempre nostalgia degli anni ’80 e sono certo che chi li ha vissuti, ricordandoli prova le stesse emozioni) cio’ nonostante ne rimango grande fruitore amando questo sport, che quantomeno riesce ancora ad emozionarmi a farmi soffrire(molto) e talvolta gioire.

Questo lungo preambolo, per dire , che oramai è terminato il tempo dell’indignazione davanti a transazioni economiche  incredibili per la compravendite delle prestazioni sportive di un atleta e per il relativo ingaggio, siamo arrivati a cifre incredibili e folli, ma che oramai vengono accettate perché il sistema ti porta a farlo. Parliamo degli ingaggi delle prime divisioni delle leghe ( Serie A, Liga, Bundesliga, Ligue 1, Premier League Inglese, Russia ,Chinese Super League e poche altre leghe), la cosa non riguardo le serie inferiori, salvo casi isolati.

In questo contesto i 222 mln di euro di clausola risolutiva per il trasferimento di Neymar dal Barcellona, al meno titolato ma più’ ricco PSG, non gridano più di tanto allo scandalo,  certo rapportata alla realtà in cui le persone normali devono vivere, possono venirci in mente 222.000.000 di cose che si potrebbero fare con una cifra del genere , come cercare di dare un avvenire a tanti giovani come Neymar ( a cui stato proposto un ingaggio netto di 30 mln di euro l’anno per cinque anni di contratto), che pur ne avrebbero le doti ma che invece ristagnano in situazioni di incertezza.

Il su-elencato è l’acquisto Top , fino a questo momento della storia del calcio, ma vediamo che soprattutto in Inghilterra avvengono compravendite di calciatori di valore medio o comunque di grande prospettiva a cifre elevatissime, 60-70 -80 milioni di euro con grande disinvoltura, tutto effetto della rilevanza in questi paese del prodotto calcio dove i network offrono cifre iperboliche per assicurarsi i diritti poi  stadi di proprietà , intelligente marketing e merchandising fanno il resto.

Fenomeno sociale o no, questa mancanza di moralità nelle transazioni calcistiche , oramai sembra del tutto superata e accettata in nome dello spettacolo e del profitto: i tifosi sono sempre più numerosi e sempre più coinvolti nella vita delle società , le quali hanno ricavi che nei mitici anni’80 erano assolutamente impensabili ( potevi contare sugli abbonamenti e gli incassi delle partite) , ed infine i calciatori idolatrati come vere e proprie star e con ingaggi stratosferici.